Copertina 7

Info

Anno di uscita:2009
Durata:54 min.
Etichetta:Dreamcell11
Distribuzione:Aural

Tracklist

  1. FADE TO GREY (VISAGE COVER)
  2. MÉTAMORPHOSE
  3. RÉDEMPTION
  4. SM FOR SM
  5. SUICIDE GIRL
  6. TRANSCENDER L'EXTASE
  7. VERTIGE
  8. YOU AS MY OWN DRUG
  9. VERTIGE - BEBORN BETON RMX
  10. VERTIGE - COMBICHRIST "NOK" RMX
  11. TRANSCENDER L'EXTASE - SOMAN RMX
  12. RÉDEMPTION - REAPER "BUM BUM" RMX

Line up

  • V. V. Arkames: vocals
  • Asphodel: vocals
  • V. Orias A.: guitars, keyboards & electronics
  • Mr Hyde: bass
  • V. N. A.: drums & percussions

Voto medio utenti

A sette anni di distanza dal debutto, “L’Empire Des Sens”, tornano i francesi Ad Inferna. Non conosco il precedente album, ma mi dicono che fosse un album dedito al black metal sinfonico.
Nel 2009 con “Trance ‘N Dance” gli Ad Inferna giocano a mischiare le carte, anzi a cambiarle totalmente. Il disco in questione è un disco elettronico, a metà tra l’EBM e certe derive che i più duri e puri tra i metallari non faticherebbero a definire “truzze”, e, anche se la band cita il metal tra le proprie influenze, le uniche tracce rinvenibili rimandano a certa oscurità propria di generi come il dark e il gothic.
Al di là di queste precisazioni, e al di là del fatto che è chiaro come il sole che questo disco nulla ha a che vedere con il metal, bisogna ammettere che i francesi ci sanno fare, avendo un immaginario lirico e concettuale decisamente affascinante, questo sì affine al metal, trattando di erotismo e occultismo, con atmosfere morbose, quasi lussuriose.
Mètamorphose” ci dà le coordinate giuste per comprendere la musica degli Ad Inferna, un pezzo ritmato, con tastiere in primo piano, ma senza disdegnare chitarre fredde, sulle quali duettano due voci, una pulita e marziale e l’altra con uno screaming cupo e gracchiante.
Il disco è piacevole, anche se sulla lunga distanza perde un po’ di colpi, divenendo a tratti noioso, riacquistati solo nel finale, dove grazie a dei remix sembra che il sound si incattivisca un pochino e migri verso lidi più industrial/techno. Ottima da questo punto di vista la conclusiva “Rèdemption”.
Fuor di metafora e per evitare qualsiasi fraintendimento se non amate la musica ballabile, oscura o meno non fa differenza, state lontani da questo disco. Se invece siete di gusti più vari e di mentalità più aperta alle novità, allora potreste trovare spunti validi in “Trance ‘N Dance”.
Per quel che mi riguarda avrei preferito qualcosa di più duro e cattivo, ma per il resto va bene così.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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