Centro al primo colpo per i lucani
Nefertum: non è da tutti sfoggiare un biglietto da visita del calibro di
"Revered Lames" al primo tentativo, specie se contestualizziamo il tutto nel desolante panorama underground italiano. Ma, si sa, le eccezioni esistono (e ultimamente sono anche aumentate di numero, fortunatamente) e quindi eccomi qui a parlare di uno dei migliori debut album che si siano visti in terra italica da molti anni a questa parte.
La proposta dei sei è affascinante, anche se non propriamente originale e consiste in un black metal melodico e sinfonico à la Dimmu Borgir con frequenti digressioni tipicamente Emperor, senza dimenticare una sottile ma interessante vena progressive/avantgarde (Arcturus, Borknagar) e le onnipresenti sfuriate thrash (esplicativa la title-track). I Nefertum dimostrano grande abilità riuscendo a giostrarsi tra tutte queste influenze, proponendo un mix davvero personale. Naturalmente, tutto nei limiti del possibile: gli echi di "Enthrone Darkness Triumphant" e di "In The Nightside Eclipse" in primis sono facilmente individuabili durante l'ascolto, ma... il cd rimane dopotutto fresco e appetibile e questo è un grossissimo pregio. Numerosi gli highlight del disco: dalla title-track, "classica" mazzata sui denti, alla dissonante e particolare "Crossdressphyxis", senza dimenticare l'epica "Lustful Requiem" che chiude l'album in grande stile. Da sottolineare anche l'ottimo artwork e la grande tecnica esecutiva dei nostri, valorizzata al meglio da una produzione equilibrata e potente.
Se queste sono le premesse e se i Nefertum proseguiranno con impegno la loro ricerca musicale, beh... si prospetta un gran bel gruppo all'orizzonte!
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