Se non erro sono passati circa dieci anni dall'ultima release dei Conflict. La band anarchica di Londra torna con il proprio scassato, rabbioso e provocatorio punk rock, per nulla venato di metal, e con un "There's No Power Without Control" incentrato come sempre su attualità e tematiche socio-politiche. Opener dell'album è "Carlo Giuliani", song dedicata alla memoria del ragazzo rimasto ucciso nei tafferugli in occasione del G8 a Genova. Il sound dell'album, un po' zanzaroso per quanto riguarda le chitarre, calza comunque a pennello sulla proposta musicale della band, che esprime il meglio in brani quali la violenta "Just Defy" o la sparata "From St.Paul to Seattle". C'è spazio anche per staccare il piede dall'acceleratore, come in "Now You've Put Your Foot in It", brano che però non riesce a convincere del tutto. Nel complesso l'album si mantiene sullo stesso livello per tutte le dieci tracce; musicalmente, come detto, siano nel punk rock canonico "made in U.K.", con un occhio di riguardo per le melodie (mai eccessive), con tanta rabbia in corpo e, questa volta, con un batterista davvero trascinante. Certo, slegati dal contesto in cui si muovono, quello dell'attivismo anti-globalizzazione, animalista ed anarco-terzomondista, questo album non direbbe granché di nuovo. Si tratta comunque di un lavoro che farà ovviamente la gioia di qualsiasi amante del punk incontaminato e senza compromessi, nonchè di un nuovo ed importante tassello nella discografia di una band simbolo del punk londinese, che unisce all'aspetto musicale un impegno sociale attivo non indifferente. Ovviamente chi non ne condivide sino in fondo il messaggio, ne stia alla larga.
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