Finalmente posso tornare anch'io a scribacchiare qualcosa, per onorare la resurrezione della Gloria, giusto in tempo per imbattermi nel come back discografico dei
Three, band che avevo già incontrato due anni fa e che mi fece una discreta impressione. Ciò che mi aveva colpito maggiormente durante l'ascolto di "The End Is Begun" era l'atmosfera inquietante che traspariva in molti dei loro pezzi, alcuni dei quali incorporavano anche elementi orientaleggianti e comunque in contrasto con il loro tessuto sonoro di base, quasi ad abbracciare virtualmente civiltà e culture profondamente diverse tra loro. Con il nuovo lavoro però il gruppo ha deciso di prendere una strada completamente diversa. Come già suggerito dal titolo, "Revisions" è più che altro una sorta di revisione di alcuni dei loro pezzi più datati, molti dei quali apparsi solamente nei primissimi demo e bootleg, riarrangiati secondo il gusto attuale del gruppo. Già, ma qual'e' il gusto musicale dei Three del 2009? Devo purtroppo constatare che la strada intrapresa porta verso un progressivo addolcimento delle sonorità, che si fanno più easy listening, con un uso massiccio delle chitarre acustiche ed in generale di melodie e cori di facile assimilazione, occhieggianti al grande pubblico. Ci troviamo di fronte a pezzi senza anima, alcuni dei quali potrebbero essere stati partoriti da una qualsiasi delle boyband che hanno infestano le trasmissioni musicali per più di un decennio. Con grande sforzo potrei giusto salvare canzoni quali "Rabid Animals", "The Game" e la prova idi forza strumentale "Lexicon of Extremism", mentre soccombo impotente di fronte ad autentiche insulsaggini capitanate dall'orribile "Helloween". In sostanza, "Revisions" fallisce miseramente il colpo e riporta i Three nelle retrovie. A meno che l'intento iniziale non sia stato quello di fornire un buon aiuto contro l'insonnia. Vi assicuro che funziona benissimo!
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