Esordio col botto per i bolognesi
Omega Flare, che riescono a confezionare un EP di 6 brani davvero convincente e sonoramente eccelso.
"
A Clockwarp Machinery" ci presenta una band alle prese con un power/prog molto tecnico, infarcito di sonorità e campionamenti che ce li avvicinano un pò all'industrial, un pò all'ultimo corso di bands come In Flames o Soilwork, ma anche ai più recenti Dream Theater (ascoltare per credere la finale "
Deviant Addiction"), se si considera la svolta "forzatamente metallosa" dei loro ultimi album. Ma qui ci troviamo di fronte ad un EP suonato davvero come dio metallo comanda, eterogeneo nelle composizioni e già maturo in fase di arrangiamenti, ad opera di una band che sembra sapere esattamente ciò che vuole.
Si parte alla grande con la strumentale "
Signal Acquired", che setta il mood dell'intero lavoro; un minuto e spicci di tensione che sale, per poi sfociare della devastante "
Endorphine Abuse", carica e bellissima nel suo incedere, grazie a riffoni cadenzati sulle 7 corde, ma con una strizzatina d'occhio alla melodia, vista anche la voce poco 'cattiva' del buon Andrea Bigi.
E' un piacere sentire come le sogns si succedano senza mai ripetersi, mantenendo una propria identità e costanza nella tensione musicale, che secondo il sottoscritto raggiunge il suo apice in "
Artificial Antihuman", vero manifesto di un metal che verrà, che sta già arrivando, che divora e non viene mangiato, che si impone e non si lascia ascoltare.
Un grande plauso ad una band finalmente innovativa, roba rara dalle nostre parti. Date retta al vostro umile scribacchino, andate ad ascoltare e recuperate questo "A Clockwarp Machinery", EP promettente di una band con i controca**i.
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