Come annunciato mesi fa, questo nuovo "
Fede Potere Vendetta" prosegue la grande opera della
Jolly Roger Records che vede un rifacimento dei vecchi demo della band capitolina
Rosae Crucis, usciti nella ormai arcaica forma della cassettina tantissimi anni fa, per la precisione anno 1992 per "
Il Re del Mondo" e 1998 per questo album, recensito da un giovane Gianluca Grazioli sulle pagine dell'allora storico
Metal Shock.
Non vi nascondo una certa emozione nell'ascoltare nuovamente dei brani che hanno accompagnato la mia adolescenza e che ancora talvolta riscopro così emozionanti, soffiando via la polvere dai vecchi demo, in una nuova forma e registrazione, ovviamente una rinnovata line-up (sempre con
Kiraya e
Ciape come nucleo della band) e tanti, tanti anni in più di esperienza sulle spalle, tanto che i Rosae Crucis stessi dichiarano che le versioni presenti in questo disco, riarrangiate e riregistrate, rappresentano la vera visione di ciò che anni fa volevano esprimere.
Dopo l'ottimo risultato della riedizione di "Il Re del Mondo" era logico aspettarsi un altro eccellente lavoro, ed infatti "Fede Potere Vendetta" non ha deluso le aspettative; l'epic metal al 100% dei Rosae Crucis, senza facili concessioni alla melodia ma mai astruso, senza l'utilizzo di tastiere e fondato su tellurici riffs e sull'uso della lingua italiana (abbandonata unicamente nel debut album "
Worms of the Earth" uscito anni fa su
Scarlet Records e anch'esso ottimo), viene riversato in maniera eccelsa in questo cd che non mancherà di fare la gioia di tutti i fan di questo genere.
I brani, sebbene leggermente diversi rispetto all'edizione originale (e non vi nascondo che dopo più di 10 anni abituato ad ascoltarli in un certo modo a volte ho sobbalzato e non è stato semplice "accettare" i cambiamenti), hanno acquistato in valore e potenza, nonchè in maestosità e magniloquenza, anche grazie alle evocative intro narrate da Giuseppe Cialone che fanno da ponte tra un brano e l'altro, come l'opener "
La Caduta del Falso" che ci conduce nella storica title track "
Fede Potere Vendetta", uno dei brani migliori della band capitolina, intenso, energico, battagliero, come nello spirito della band: bello il "nuovo" finale narrato ma peccato l'abolizione di quel "
death to false metal" intervallato nell'ultimo chorus del brano!
L'altro brano simbolo di questo album è "
Crociata", che al tempo sollevò un bel polverone a causa dell'inserimento di uno stralcio dell'inno di
Mameli all'interno del brano, con conseguenti speculazioni politiche come di sciocca usanza italica; la Crociata 2009 se possibile si rivela ancor più bella e fiera dell'originale, inorgogliendo l'ascoltatore per tanta fierezza. Da segnalare in coda l'inserimento di una narrazione tratta da “
La Gerusalemme Liberata” di
Torquato Tasso.
Lo stesso possiamo dire di "
Crom" e "
Le Cronache di Nemedia", mentre "
Anno Domini", lasciatemi dire il mio brano preferito dei Rosae Crucis, a nostro avviso risultava più convincente nella più melodica e meno nervosa versione originale, rimanendo in ogni caso un "pezzone".
Chiudono due brani originariamente non presenti sul demo, ovvero "
Venarium", comunque composta nel 1997, e la nuovissima "
Sangue Acciaio" del 2009 che non sfigura affatto rispetto alle altre, anzi.
In definitiva non saranno mai abbastanza le lodi per questo sempre troppo sottovalutato gruppo ed i ringraziamenti per la
Jolly Roger che ha permesso tutto questo; per i fanatici del vinile ricordiamo che la special edition contiene disco (vinile colorato, se non andiamo errati), cd, maglietta, fumetto di
Enzo Rizzi di Heavy Bone e poster.
Beh, a questo punto se non gli date una chance non siete altro che dei poser, cosa ci state a fare su un sito chiamato
metal.it? ;)