Con lentezza e costanza questi
Dope Stars Inc. sono riusciti a crearsi una base di ammiratori molto solida, concentrata in buona parte all'estero ovviamente, dove la band gode di molta credibilità, del resto basta guardare fino a che paesi si spingono i loro concerti. Prossimamente anche l'Australia. Il loro miscuglio di Rock, Industrial, Electro, Gothic... e tutto quello che ci gira ulteriormente intorno si eleva ad un livello ancora superiore, che in questo nuovo
21st Century Slave esprime uno standard di eccellenza. Forse hanno trovato la formula magica perchè mai come adesso attraverso le loro canzoni è possibile scovare tutti quegli elementi caratterizzanti del loro stile incastrati in modo minuzioso, per non parlare di tutta la lezione dei grandi nomi (Depeche Mode, NIN...) che hanno sicuramente influenzato la loro evoluzione. Andando dritti al sodo c'è subito da dire che è stato svolto un grande lavoro in sede di produzione. I suoni escono puliti e cristallini, con una fusione perfetta fra la macchina (tutta la struttura tipicamente Goth/Industrial) e l'umano (ovviamente la sezione maggiormente Rock/Metal), ormai sono due elementi inseparabili, l'essenza stessa della band. Il secondo punto, tra l'altro quello fondamentale, è un'ispirazione ad altissimi livelli, che li porta a partorire canzoni come Omegadrones, It's Today, Digital Warriors e Megacorps. Brani che sono sorprendenti per la loro ricchezza di particolari e contemporaneamente fruibili sin dal primo ascolto, con linee melodiche ficcanti e groovy, perfettamente esportabili adattabili all'esperienza live. Questi Dope Stars Inc. più tempo passa e più riescono ad incarnare quel concetto immaginario che unisce la vitalità di una Rock band e la freddezza chirurgica di chi sa usare la materia elettronica, impreziosendo il tutto con una vena malinconica che tinge tutto di nero, anche con un certo sarcasmo che non è poi così distante dal concept del gruppo. Guai a prenderli troppo sul serio. Questo è sicuramente il disco della maturità, che non farà altro se non ampliare maggiormente il loro bacino di utenza. Grande lavoro anche per quanto riguarda la confezione del cd: grafica ricca di particolari, perfettamente adeguata all'immaginario cibernetico da inverno nucleare, fra maschere antigas, look androgino e freddezza a tonnellate. Non vi sto a dire compratelo se vi piacciono i Rammstein, The Kovenant, Deathstars... no, non sarebbe corretto nei riguardi di un gruppo che fa della personalità e dell'originalità il suo punto di forza. Disco con le palle.
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