Presentati da un'apocalittica copertina, i nostrani
Laete Mors ci propongono con il loro primo full length
"Deafening Silence" un'interessante sound, frutto dell'incontro di quelle che, per ammissione della stessa band, sono le influenze dei vari membri del gruppo. Il minimo comun denominatore alla base di tutto è certamente una solida base thrash metal su cui poggiano i brani, e sulle cui fondamenta i Laete Mors costruiscono la propria musica arricchendola di spunti derivati dal death metal e di qualche influenza black, seppur marginale rispetto al resto. Sebbene i generi menzionati inducano fortemente alla tentazione di puntare tutto sull'impatto e sulla velocità, i nostri si dimostrano intelligenti, cercando di incastrare al meglio le diverse influenze e tentando di diversificare al massimo la loro proposta, senza per questo proporre un disco forzatamente disomogene: i pezzi infatti sono tutt'altro che statici e non sconfinano mai nell'autocelebrazione o in passaggi forzati, riuscendo a scorrere piacevolmente, tra parti più tirate, passaggi cadenzati ed oscuri dalle tinte atmosferiche e stacchi più o meno oscuri. Ottimo il contributo vocale del cantante Massacre in grado di fornire una forza convincente con il suo scream a metà strada tra growl, voce sporca di estrazione thrash made in Deutschland e black metal proveniente dalle terre nordiche. Tra i pezzi che compongono lla tracklist spiccano senza dubbio il brano d'apertura "Livid Existence", "Fatal Thoughts Of Suicide", "Behind The Wall" e la title track. Le registrazioni tuttavia hanno la grossa pecca di basarsi su una drum machine che, seppur sia abbastanza vicina al sound di una batteria vera, mostra i suoi limiti e suona artificiosa nel suono dei piatti e nelle parti in cui è il blast o il tupa-tupa a tenere banco. Ma con una manciata di pezzi convincenti come quelli che i Laete Mors hanno in mano questo diventa veramente una questione di lana caprina...
La maturità è forse ancora lontana, ma dopo la prova di "Deafening Silence" è lecito aspettarsi qualcosa di buono in futuro, soprattutto se il gruppo deciderà di avvalersi di una persona in carne ed ossa dietro alle pelli.
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