Torna con il suo terzo album il progetto Methadrone, a cura di Craig Pillard. Rispetto ai primi due capitoli non è cambiato praticamente nulla, e ci si ritrova un'altra volta seppelliti da tonnellate di malinconia e Ambient vellutata, il tutto impreziosito da una voce maschile soffusa e pure vagamente depressa.
Methadrone è il classico progetto musicale indirizzato ad un pubblico di nicchia, perchè richiede dedizione e attenzione, soprattutto per la sua estrema omogeneità che non rende particolarmente fluido lo scorrere delle canzoni. Dalla prima Better Living (Through Chemistry) fino ad arrivare alle conclusive Spiritual Synthesis 1 & 2 si è come trasportati da una nuvola verso i confini del reale. Nessuno mette in dubbio le intenzioni di Pillard, anche perchè con il susseguirsi degli ascolti si fa notare la cura per i dettagli, per la scelta dei suoni (elemento fondamentale in un genere simile), ma è anche vero che si cade facilmente nella noia. Senza nulla togliere a questo nuovo
Better Living (Through Chemistry) va detto che una maggiore eterogeneità non farebbe proprio male, insomma trovare una chiave di lettura che non si accontenti dei soliti tappeti di tastiera e di qualche arpeggio di chitarra. Gli appassionati di musica Ambient/Drone/Folk troveranno pane per i loro denti, tutti gli altri – a maggior ragione se ancora profani - è meglio che si indirizzino prima su qualcosa di più fruibile.
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