Gli
Urgehal sono l'essenza stessa del Black Metal, di quello più puro e incontaminato. Sono anni che portano avanti con coerenza un discorso fatto di rude arroganza e violenza esecutiva, almeno a livello musicale. Il precedente Goatcraft Torment era una bella esperienza, un piccolo capitolo di dedizione alla causa dell'estremo, ma dopo tre anni era lecito aspettarsi qualcosa di superiore. Un'aspettativa che viene ricambiata in tutta grazia (e si fa per dire).
Ikonoklast già nel titolo manifesta tutta la sua belligerante intolleranza che per l'occasione tende a mettere in secondo piano la deriva maggiormente orientata al Thrash Metal delle pubblicazione passate per focalizzare l'attenzione su un riffing tipicamente Black Metal: ferale e spigoloso. Come al solito gli Urgehal riescono a convincere al primo ascolto, e lo fanno evitando di badare troppo alle formalità per concentrarsi sulla qualità oggettiva delle canzoni; Astral Projection To Rabid Hell, Dødelagt e The Necessity Of Total Genocide sono un piccolo esempio di talentuoso Metallo Nero. In qualche occasione la band porta le proprie composizione oltre i cinque minuti di durata, eppure credetemi se vi dico che riescono a non far calare mai l'attenzione nemmeno per un momento, e questo è dovuto sicuramente a delle intuizioni in sede di songwriting vincenti. Passando per tempi cadenzati, slanci groovy e violentissime rappresaglie sonore gli Urgehal portano avanti la loro carriera con un'assoluta integrità artistica. Da abbinare insieme al nuovo disco degli Azaghal per la gioia e la collera di tutti gli appassionati del Vero Black Metal. Culto.
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