Un titolo come
Sacrae Romanae Origines non necessita di ulteriori spiegazioni, semmai è una vera e propria dichiarazione di intenti che non può essere fraintesa. Al di la delle apparenze, e mi sto riferendo all'elegante digi-pack, questo album si fa apprezzare per il suo omaggio sonoro a quello che fu il glorioso Impero Romano. Nel progetto denominato
Ignis Vrbis Mithrae tutto è riconducibile a quella tradizione millenaria che ha conquistato e civilizzato intere generazioni di popoli e culture. Ma in tutto questo quale stile musicale è stato scelto? La risposta è immediata quanto esaustiva, ossia un Folk condito di forti incursioni nella musica Ambient, tutto amalgamato e riportato ad intrecci sonori che fanno riferimento soltanto alla "musica Romana", del resto è questo il concept su cui si gira prepotentemente intorno. In tutta la sua durata troverete soltanto un tappeto strumentale dove il ruolo dei testi viene sostituito dalla potenza delle immagini, ovviamente pennellate da musiche che sanno di arcano. E' un disco molto lungo, dove non nascondo che in alcuni momenti il coinvolgimento può venire meno se non si è abituati a questi ambienti musicali, ma per il resto è innegabile il fascino e l'aurea di imponenza che suscita. Inutile suddividere in canzoni un album che gode del suo pregio maggiore nella totalità e non nella frammentazione, magari anche andando contro il motto Dividi Et Impera. Se vi capita dategli un'occasione, ma non sarà una passeggiata.
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