Heretic Nation è un disco per nostalgici, che pesca a piene mani dalla migliore tradizione metal degli anni ’80: Iron Maiden, Judas Priest, Saxon, ecc…Di sicuro, nulla aggiunge alla storia della musica come finora la conosciamo ed è chiaro che i
Vendetta peccano innanzitutto di poca originalità, che già si intuisce leggendo il nome della band. Tuttavia, se stanno sul mercato band come gli Airbourne, che in fondo si limitano a suonare gli AC/DC cambiando le parole (anche se siamo comunque su un altro pianeta), non vedo il motivo per cui non possano esserci anche loro, che oggettivamente danno vita a un lavoro tutto sommato abbastanza piacevole da ascoltare.
Le dieci track dell’album scorrono lisce, senza sussulti e senza particolari cali di tensione. Particolarmente azzeccate, a mio parere, l’opener
Delusion, la successiva
Age Of Annihilation,
My Revelation e
The Space Between. Leggermente al di sotto dello standard, invece, risultano
Killing Time, dove l’uso del doppio pedale lascia veramente a desiderare e la conclusiva
Powers That Be.
Senza infamia e senza lode la prestazione dei singoli membri del combo inglese, a cui forse manca proprio la presenza di una punta di diamante per fare il definitivo salto di qualità. Certo, viene naturale chiedersi se, trattandosi del secondo full lenght, non sia il caso per i britannici di darsi una svegliata per emergere dalla mediocrità e raggiungere una maggiore maturità compositiva, oltre che un’indispensabile identità musicale. Si guadagna poco meno della sufficienza un disco consigliato solo a chi cerca esattamente le stesse cose che ascoltava venti o trenta anni fa e che vuole correre il solo rischio, dopo qualche ascolto, di annoiarsi un po’.
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