Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:44 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. FORCED TO ROCK
  2. A MARCH FOR THE SICK
  3. FROM SOULLESS TO SHATTERED (ART IN DYING)
  4. BEYOND FORLORN
  5. THE TEN OF SWORDS
  6. CLOSER TO COLD
  7. SICK PERFECTION
  8. HALF PAST CORPSE O'CLOCK
  9. ESCAPE ARTIST
  10. SABLE RISING

Line up

  • James Malone: guitar, vocals
  • Mike Van Dyne: drums
  • Nick Cordle: guitar
  • Nathaniel Carter: bass

Voto medio utenti

Nuovo album per i tecnicissimi Arsis, band che per gli ultimi due album si è accasata preso la "pigliatutto"
Nuclear Blast: questo nuovo "Starve For The Devil" prosegue il percorso di de-death metallizzazione che già era
presente, seppure in misura minore, sul precedente "We Are The Nightmare". Insomma, gli Arsis sono cambiati
parecchio da quel "United In Regret" che me li fece conoscere qualche anno addietro, si sono fatti nettamente più
melodici pur non rinunciando alla componente tecnico-funambolica da sempre tratto distintivo di questo gruppo che
tutt'oggi lascia a bocca aperta. In particolare questo nuovo lavoro segna una svolta verso l'heavy metal più classico come attitudine, ma lasciando sempre largo spazio a momenti strumentali mozzaffiato tra riff vorticosi e accelerazioni adrenaliniche. D'altro canto pezzi come l'opener "Forced To Rock" (il titolo dice già tutto), "Beyond Forlorn" (occhio al ritornello, rischia di attaccarsi alla vostra corteccia cerebrale molto velocemente!), "From Soulless To Shattered", "A March For The Sick" o "Sick Perfection" (altro ritornello killer!) sono fortemente debitori alla scuola metallica classica tutta riffacci assassini e chorus da cantare a squarciagola, con sempre lo scream del chitarrista/cantante James Malone a dare quell'appeal incazzoso ma non troppo alle canzoni. Dal lato puramente tecnico, i ragazzi sono rimasti gli stessi mostri di sempre e non si fanno certo problemi a mettere in mostra la padronanza dei rispettivi strumenti, chitarre ovviamente in primis con assoli melodici e sprazzi da shredder consumati, ma anche Mike Van Dyne non si risparmia con la doppia cassa.
Tirando le somme, "Starve For The Devil" scorre via che è un piacere, proponendo brani in grado di suonare al contempo melodici, graffianti ed appagare anche il senso estetico di tutti coloro che sbavano ascoltando passaggi strumentali ad appannaggio di pochissimi esseri umani e musicisti. Personalmente, preferivo gli Arsis in una versione più death metal, ma sono certo che anche in questa nuova pelle il gruppo riuscirà ad ampliare il proprio seguito.

Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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