Dopo la recente ristampa del disco di esordio dei
Disarmonia Mundi da parte della Coroner Records giunge il momento di gettare in pasto al pubblico il nuovo, atteso album, intitolato
The Isolation Game. Il titolo sembra quasi profetico visto e considerato che la formazione si è nel tempo isolata a due membri soltanto, con una conseguente e forse anche inaspettata crescita artistica. La band ci ha abituati da sempre a dei cambi di registro, anche nel corso di una singola canzone, ma stavolta fanno le cose in grande con un cd che è sicuramente il più vario ed eterogeneo della loro carriera. Gli elementi da cui partire sono ovviamente sempre i soliti: un Death Metal melodico di matrice scandinava, ma con l'aggiunta di nuove dosi di melodia che arricchiscono la loro musica grazie a delle sfumature molto personali. Forse la spinta ad andare oltre va ricercata, e trovata, anche nel nuovo cantante Claudio Ravinale, che va a sostituire il più famoso Björn "Speed" Strid dei Soilwork, che per quanto possa essere bravo di certo non presenta uno spettro di soluzioni stilistiche così ampie. Ci sono molte canzoni valide in questo disco, che nella sua durata non presenta particolari punti di cedimento, e sarebbe difficile trovarli in brani come Structural Wound, Stepchild Of Laceration, oppure in Cypher Drone e Losing Ground, e potrei citarne altre. Estremamente curati gli arrangiamenti, che si aggiungono ad una produzione dei suoni molto pulita, ma non per questo meno profonda e potente, forse è la migliore di cui abbiano usufruito, un elemento che giova ad una resa qualitativa che nel complesso tende a sottolineare le buone intuizioni che i Disarmonia Mundi hanno sempre dimostrato di possedere.
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