I Finlandesi Thyrane si ripropongono al grande pubblico con un nuovo lavoro, secondo in casa Spinefarm (per alcuni Stati europei il dischetto è licenziato da Century Media), decisamente e palesemente piatto, dall’inizio alla fine sempre sulla stessa costante mediocre intensità, senza acuti o stimolazioni dell’attenzione, con un sound basato fin troppo sul gioco delle keyboards che non riescono ad andare più in là di qualche atmosfera epica e di puerili giochini, in perfetto Bontempi style (per non parlare della banalità del guitar riffing e delle canonicissime lyrics). La miscela musicale? Scordatevi i vecchi lavori, ora i Thyrane sono la sbiadita fotocopia dei The Kovenant(!), e se vogliamo, alla lontana, anche dei mai troppo lodati Samael e dei maestosi Rammstein, ma senza averne le idee, il gusto musicale e la classe. Un platter troppo basico e troppo basilare: praticamente inutile. L’odore delle vendite deve aver ammaliato Blastmor e soci, fino ad appannargli anche le idee: due riff e quattro scale con le keyboards non bastano: si richiede almeno un pochino di verve, l’impegno sarebbe gradito. E pensare che una volta questi ragazzi erano un Black Metal band, senza troppi problemi di sorta…
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