Mi spiace dirlo ma trovo questa recensione abbastanza irrispettosa verso il nome preso in esame. Stiamo parlando di un progetto messo su da un grandissimo artista che ha contribuito con il suo mestiere a scrivere pagine importantissime della storia del rock (Abbey Road e Dark Side Of The Moon). Se poi si conta che ultimamente è venuto a mancare l'altra metà del progetto, ovvero Eric Woolfson (quando ho sentito in radio dare per morto lo stesso Alan Parson) credo che questo disco vada visto in un'ottica diversa, ovvero un tributo all'amico scomparso (con il quale si separò artisticamente nel 1990). Non avrà fatto nulla di nuovo, non avrà riarrangiato per l'occasione nemmeno una croma, e sull'utilità in questione del disco posso anche starci, ma chiudere la recensione in quella maniera... mah... io l'ho trovata irrispettosa.
Era una battuta "interna", Guido è chiamato "Parso" dagli amici perchè, tra le tante cose, è fonico di studio, e quel simpatico ed irriverente modo di apostrofare l'ho coniato io per tutte le volte che mi rompeva le scatole in studio a farmi rifare le tracce! Detto ciò, massimo rispetto per le opinioni di tutti.
Io adoro Alan Parsons. insieme ad Oldfield, mi ha fatto conoscere la vera musica con la M maiuscola. Posseggo tutti i suoi dischi in vinile e in cd e l'ho visto in concerto più volte. Trovo anch'io che un'uscita di questo tipo sia abbastanza inutile ma sull'artista ...tanto di cappello!