Parlare degli
Anaal Nathrakh è come descrivere un uragano di proporzioni apocalittiche, sono in due eppure hanno la capacità di innalzare un muro di suono duro come il titanio. Qualcuno li definisce Post-Black Metal soltanto per una questione meramente estetica, ed effettivamente non rispondono propriamente ai canoni del face painting e delle borchie messe nei punti peggiori del corpo, ma per quanto mi riguarda questo non basta a giustificare etichette o strane definizioni. Gli Anaal Nathrakh contribuiscono a spargere veleno nel loro piccolo tramite un Black Metal di ultima generazione (questo si...) che non conosce tregue, anzi, è molto coinvolgente con quella sua aurea imponente e marziale, bellissimi in questo senso i "soliti" ritornelli a voce pulita di V.i.t.r.i.o.l., una garanzia di ispirazione.
In The Constellation Of The Black Widow è concentrato in poco più di trenta minuti ma al suo interno riesce a contenere una moltitudine di atmosfere che si rendono concrete nel momento in cui esplodono con la loro potenza deflagrante. Il loro Black Metal viene imbastardito da qualche dose di Grind/Death Metal, soprattutto in fase ritmica, ma anche in qualche riff di chitarra maggiormente complesso, ma è un bene perchè serve ad arricchire un discorso incentrato su una violenza spietata, sempre e comunque al servizio di idee "razionali" e fuori da ogni discorso cacofonico. La produzione ha il suo valore all'interno di questo disco, esalta il volume sonoro e gli conferisce anche profondità, come se ne avessero bisogno. Gli Anaal Nathrakh sono il presente del Black Metal, altro che post, incarnano quello spirito distruttivo tipico del genere, lo esaltano, e lo trasportano nel nuovo millennio con molta decisione.
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