Quando si parla di
Power Metal che ha origini svedesi, si presentano anche molte aspettative; purtroppo, in questo caso, smentite dal disco dei
Cryonic.
''
Kings Of Avalon'', dopo ripetuti ascolti, non notifica nulla di nuovo, bensì solo: cori, tracce (con relativi titoli) artwork e riff, già noti o vagamente intuiti dall'ascolto di altri lavori che superano di gran lunga questo prodotto!
Con soli undici pezzi, l'attenzione si abbassa già dopo pochi minuti, in quanto la band si ostina a rilanciare le solite chitarre e linee vocali.
Il tutto risulta inerte, incluso il sound complessivo; quest'ultimo tutt'altro che compatto... Decisamente fragile!
Per quanto riguarda il fattore tecnica strumentale: questa non è mancante, ma pare che i musicisti non siano interessati a palesare le proprie capacità artistiche; tant'è che non si impegnano per focalizzare l'attenzione sulla parte strumentale dell'album.
Lo stesso vale per la voce, molto standard nell'insieme e che decide di provare la propria ''estensione'' mediante continui acuti; freddi e fastidiosi anche per la frequenza con cui vengono espressi.
Sembra quasi un gioco di ruoli in cui parte vocale e strumentale contano l'una sulla presenza imponente e spettacolare dell'altra; il risultato è che entrambe si fanno da parte!
Dicevamo in partenza che ''
Kings Of Avalon'' contiene undici composizioni!
Si tratta quasi di una rapida corsa verso la conclusione del disco; questo viene in particolar modo dimostrato dalla struttura dei brani e tutto ciò che questi ultimi comunicano è la somiglianza a prodotti di band affermate, riconoscibili in un intruglio di più sfumature del
Metal, in quanto genere musicale, tenute insieme forzatamente!
Il disco parte con ''
Avalon'', una canzone da ben quattro minuti, avente una ritmica accelerata e una vaga somiglianza nella strofa iniziale con la bella ''
Don't Talk To Strangers '' (celebre pezzo di
Ronnie James Dio) riproposta dai
Blind Guardian!
Inoltre, essa presenta un solo di chitarra che, verso il finale, sembra essere inserito per caso.
Fatto stà che, rispetto alle altre ''
Avalon'' è una traccia valida che al tempo stesso costituisce un esempio per tutte quelle che seguono!
''
Seven Doors'' (numero sette del full length) è un pezzo lento, soporifero e a tratti scialbo; dal ritornello stile
Manowar!
Delle sfumature
Heavy Metal, invece, (soprattutto sulla parte iniziale) appare ''
Demon'', che da il via ad un'altra ballad intitolata ''
The One'', caratterizzata da un sound prettamente
Hard Rock, intervallato da cori tipici del
Power Metal.
Il disco si conclude con un brano sullo stile degli altri presentati in princìpio.
Tirando le somme: nulla di nuovo o di originale; solo una serie di cloni!
Evidente è il bisogno, che ha la band, di crescita e miglioramento, anche per quanto riguarda la capacità creativa e compositiva!
Sfortunatamente ''
Kings Of Avalon'' non merita particolari riconoscimenti proprio per carenza di idee in esso presenti...
Lo stesso vale per l'artwork; esso figura esattamente come la ''brutta copia'' della copertina di un disco il quale porta la firma di
Joey DeMaio e i suoi compagni.
A questo punto non resta che rielaborare nuove aspettative per il prossimo album e sperare in numerose revisioni da parte dei
Cryonic.