Ritorno col botto per gli
Stage Dolls, storica AOR band di Trondheim, Norvegia, che in patria (e anche fuori, per la verità) è una vera e propria istituzione per quanto riguarda il rock orientato verso gli adulti. Attivi dal 1986, la band ha attraversato inevitabili alti e bassi, ma il 2010 ce li consegna in forma smagliante, con un album che è un classico già adesso, senza stravolgimenti o novità di sorta, ma costituito al 100% da buono, robusto e sano AOR di classe.
Convincente l’inizio, con la title-track a settare da subito il mood dell’intero platter, ma a parere di chi scrive, il meglio arriva nella seconda parte del lavoro; in particolare, il terzetto di chiusura è da applausi: “
Saturday Night” è potente, ruffiana ed ha un riff accattivante, “
Where the Blacktop Ends” ricorda da vicino i Foreigner nel suo incedere gigionesco e cadenzato, e la conclusiva “
My Strangest Friend” è una ballad acustica dal sapore dolcissimo. Nel mezzo, brani piacevoli ed accattivanti, arricchiti da ottimi cori, incursioni di sassofoni, molte molte tastiere ed una classe che non si impara se non con l’età e la gavetta, cosa che agli Stage Dolls non manca per niente.
Ovviamente consigliato ai fan dell’AOR più puro, questo “
Always” ha tutte le carte in regola per essere goduto appieno, magari in uno di questi pomeriggi primaverili che tardano ad arrivare. Easy listening.
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