Bravi bravi bravi. Passano gli anni, cambiano le mode, gruppi nascono ed altri muoiono, ma quelli con le “palle”, quelli sanno come restare, ancorati al loro genere oppure alla costante ricerca della loro identità, mutevole come mutevoli sono i tempi in cui viviamo.
27 anni tra il debutto dei danesi
Pretty Maids e questo loro nuovo “
Pandemonium”, tanti, tanti anni passati a suonare, incidere, andare in tour, crederci ancora ed ancora. E non mi nascondo dietro un dito nel dirvi che il nuovo album è davvero bellissimo.
Partenza in quinta con la title track, magniloquente esempio di un hard rock che, mai come in questo album, prende corpo nelle sue sfumature più metal e pesanti. Doppie casse, riff indimenticabili e la voce di un “vecchietto” come
Ronnie Atkins che sta lì a far impallidire una buona metà della giovane scena metal attuale! Uno dietro l’altro, vi godrete 10 brani uno più convincente dell’altro, dalla melodicissima “
Little drops of Heaven” alla potente “
Cielo Drive”, ad una anthemica “
It comes at night” (che voce Ronnie, una song che quasi quasi riporta alla mente i Judas Priest!), presente nella versione digipack anche in remix. E tanto altro ancora: “
Old enough to know” sa prendere respiri più Whitesnake, “
Breathless” vi ammalia con un ritornello indimenticabile, “
I.N.V.U.” (gioco di parole per “I envy you”) è potente e distruttiva, e dimostra come la classe non sia acqua, come una band, per restare in vita dopo tanti anni, deve avere sostanza, convinzione, mezzi tecnici ed artistici, e non solo fortuna.
L’ennesimo discone per i Pretty Maids, insomma. Per chi, colpevolmente, abbia finora snobbato o ignorato una delle bands più longeve del pianeta metal, faccia immediatamente pubblica ammenda e corra ad acquistare questo nuovo, bellissimo album. Consigliatissimo.
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