Ogni tanto in redazione arrivano certi dischi che oggettivamente non ci azzeccano nulla con la nostra musica preferita. E' il caso di questi
Deleyaman, un four-piece dalle forti connotazioni multietniche, come anche specificato nel libretto allegato al promo: il gruppo è infatti composto da musicisti provenienti da Los Angeles, dalla Francia e perfino dall'Armenia, che uniscono il proprio background cultural-musicale in questo
"Fourth, Part One". Trattasi di un disco molto intimo, quasi ambient, in cui confluiscono diverse tradizioni che convivono in piena armonia della musica dei Deleyaman (e magari fosse così nella realtà, non solo per la musica). Note soffuse di pianoforte amoreggiano dolcemente con il suono di strumenti provenienti dal remoto oriente, come il duduk o il saz, con voce femminile (prevalentemente) e maschile a completare il quadro.
Premesso che un disco del genere sulle pagine di Metal.it non ha motivo di esistere, "Fourth, Part One" è un lavoro che di presta ad essere apprezzato dalle falangi più aperte e open minded (qualcuno direbbe "radical chic" eheh) dei nostri ascoltatori, dal momento che siamo effettivamente dinnanzi ad un lavoro molto interessante ed ottimamente suonato. Ed il fatto che sia piaciuto anche a me (notoriamente, la mia apertura mentale è compresa tra quella del gibbone e del macaco) qualcosa vorrà pur dire!
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