Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:59 min.
Etichetta:Cruz del Sur
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WALKING BACK TO HELL
  2. MARBLE KING
  3. SPARTAN WARRIORS
  4. OVERLORD
  5. REVOLUTION WORLD
  6. JUNGLE OF MADNESS
  7. NAMELESS HERO
  8. CHILDREN OF THE SAND
  9. BATTLE PRAYER
  10. PROPHET OF WAR
  11. EFIALTHS

Line up

  • Gus Gabarrò: vocals
  • Pino Sicari: guitar
  • Dimitri Oldani: bass
  • Carlos Cantatore: drums
  • Alexandros: keyboards

Voto medio utenti

Parecchi i nomi noti che ritroviamo dietro il logo Overmaster, formati dall'ex vocalist dei White Skull, Gus Gabarrò, ed accompagnato dal tastierista Alexandros (ex Highlord ed Amethista, ora nei Sound Storm), dalla chitarra di Pino Sicari (Xteria ed un veloce passaggio nei White Skull), dal basso di Dimitri Oldani (Edge of Forever) e dal batterista Carlos (ex Skylark ed Amethista, oltre ad un sacco di altre collaborazioni).
Delle diverse formazioni succitate, quella cui gli Overmaster si possono accostare con maggior facilità sono proprio i White Skull, direi quelli più ruvidi di "The Dark Age".
Se "Marble King" spinge subito sull'acceleratore e su un suono teutonico, l’album non manca di quel necessario pizzico di melodia a livello di refrain, che scopriamo già sulla successiva "Spartan Warriors", canzone che comunque ha un'anima spiccatamente thrash, tanto da arrischiarne l'accostamento ai Testament. Gli Overmaster non mollano il tiro nemmeno con "Overlord" o con i chiaroscuri ed i bruschi scatti di "Prophet of War", pronti però ad aprirsi alle sonorità più Hard, e ben pregne di groove, di "Revolution World" come pure alla più lenta, ma altamente drammatica, "Nameless Hero".
"Children of the Sand" si segnala come uno dei pezzi più affascinanti del disco, dinamico, massiccio e dall'avvincente pathos, assieme all'epicheggiante "Battle Prayer", anche se è la compattezza dell'album nel suo assieme a rappresentare la vera forza dell'esordio discografico degli Overmaster, dove atmosfere e soluzioni diverse vengono affrontate senza alcun problema dai cinque musicisti, anche se ovviamente Gus fa la parte del leone, confermandosi ottimo cantante ed interprete.
Scorrendo i titoli, ed i testi delle canzoni, balza subito all'occhio come il contesto lirico dell'album verta sulle guerre, dalla Grecia antica, alla seconda guerra mondiale (Overlord"), passando per il Vietnam sino alle Falklands ("Nameless Hero"), tematiche che ben si adattano al quadro musicale espresso da "Madness of War".

Se manterranno la necessaria stabilità a livello di line-up, gli Overmaster si toglieranno grandi soddisfazioni.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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