Hanno preso ormai cadenza quadriennale le uscite dei
Vanden Plas, una prog-metal band dall’alto tasso di classe ed eleganza. E questo nuovo capitolo, “
The Seraphic Clockwork”, non è da meno quanto a rifinitura degli arrangiamenti e cura nella storia. Ennesimo concept album, quindi, stavolta i Vanden dei fratelli Lill pestano un po’ di più sull’acceleratore rispetto al precedente “
Christ O”, regalandoci una delle migliori prestazioni di sempre. Emblema dell’intero lavoro è la suite “
On my Way to Jerusalem”, una summa del sound dei tedeschi, che riesce davvero a farti venire i brividi. Come ogni buon album prog metal che si rispetti, se ne consiglia l’uso ripetuto e mai abusato, in quanto le intricate partiture hanno bisogno di un giusto tempo di sedimentazione, ma vi assicuro che la voce di Andy Kunts saprà fare immediatamente breccia nei vostri padiglioni auricolari. Brani ben riusciti qui ce ne sono davvero tanti, da “
Holes in the Sky” alla nostalgica “
Quicksilver” alla prog “
Sound of Blood”, e vi renderete subito conto che questa volta l’alchimia sonora è stata spostata un pelo più verso il lato “metal”, con riff e strutture ritmiche possenti e monolitiche a sostenere un intricato quanto affascinante groviglio musicale e lirico.
Un album che farà la gioia dei fans delusi dai Dream Theater del nuovo millennio, per una band che meriterebbe molto di più di quanto ha finora raccolto. Bravissimi.
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