Sono sempre stato scettico verso i dischi infarciti di cover, perché li ritengo francamente inutili quando sono annunciati come “nuovo album”, mentre possono assumere un senso come uscite speciali o bonus cd. Purtroppo, nel caso di Vince Neil, si tratta della prima fattispecie: dopo 15 anni di attesa, il nuovo disco solista del biondo singer è composto da 9 cover e 2 inediti. Eppure in passato era stato capace di fare cose egregie anche lontano dai Motley Crue...peccato non abbia avuto il coraggio di riprovarci.
Dunque eccoci qui a commentare delle cover: Aerosmith, Cheap Trick, Hollies, Scorpions, Creedence Clearwater Revival e ZZ Top, oltre al classicone Viva Las Vegas e ad altre che, sinceramente, non sono riuscito a riconoscere. Sicuramente Vince e la band ci mettono del proprio, rendendo i pezzi piacevoli e accattivanti, come d’altra parte lo erano anche nelle versioni originali. Il primo dei pezzi inediti è la title-track, ritornello convincente e strofa che invece lascia un attimo interdetti, dal riff molto moderno e molto vicino alle sonorità di New Tattoo dei Motley Crue. L’altro inedito,
Another Bad Day, opera di Nikki Sixx, è invece caratterizzato da atmosfere più rilassate ed è una gradevole semi-ballad dal forte sapore AOR.
In conclusione, Tattoos & Tequila è un piacevole album di hard rock, molto statunitense, con strizzate d’occhio al punk e al country, ben suonato da una band senza inutili fronzoli e guidato dalla voce in discreta forma di Vince. Manovra commerciale o tributo al proprio background musicale? Io sinceramente rimango nel dubbio e non me la sento di andare oltre un 6 politico.
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