La prima sorpresa riguarda l’apprendere che
Dick Laurent Is Dead (
azz… Morto? Io neanche sapevo stesse male … verrebbe banalmente da dire!), la seconda, ritrovando una certa serietà, concerne la conoscenza con questi quattro enigmatici ragazzi della provincia di Roma, all’esordio con un dischetto dimostrativo di notevole interesse e suggestione.
Approfondiamo la questione prima di tutto rintracciando nei personaggi e nei dialoghi della surreale crime story “Strade perdute” (“Lost highway”) diretta nel 1997 da David Lynch, la presumibile fonte d’ispirazione di un monicker così particolare, e poi cercando di sviscerare il suono oscuro e compresso ma capace anche di liquide aperture melodiche, contenuto in questo “Educate your soul”, un prodotto che si allinea alla corrente del rock
alternativo riuscendo a emergerne grazie a temperamento e forza espressiva.
La preziosa lezione degli Alice In Chains e dei Tool, s’incastra tra dissonanti bagliori di post rock e autoctone allusioni metalliche (il suggestivo tocco
epico nelle vocals di “Brain-washing messiah” e “Blow up”, per esempio) e dà origine ad un sound teso, nervoso, tagliente e ipnotico, strisciante e subdolo nella sua capacità di coinvolgerti emotivamente e trascinarti nel suo gorgo di malinconia e tormento in cui l’unica possibilità di catarsi sembra affidarsi a repentini e sporadici scatti d’ira o abbandonarsi alle fluidità (moderatamente) acide di melodie sempre piuttosto curate ed efficaci.
Un buonissimo debutto, dunque, che ratifica per i Dick Laurent Is Dead un possibile ruolo di spicco nel panorama musicale attuale, soprattutto se sapranno, giunti su una distanza maggiore, variare ulteriormente il loro schema espressivo.
L’augurio è di diventare, traslato nel rock, quello che l’ammirato “Lost highway” è per il cinema … un prototipo di
noir moderno … l’inizio è assai confortante.
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