Già in possesso di un monicker trai più "abusati", gli spagnoli Valhalla si lanciano per sentieri altrettanto battuti. "Nightbreed", loro terza release ufficiale, partirebbe pure bene, e "Rebellion" si piazza tra i Freedom Call ed i Gamma Ray, anzi diciamo pure più vicino a questi ultimi. Purtroppo poi i brani seguenti non hanno mordente e scorrono piuttosto anonimi. Almeno sino a "Raise Your Tankard", dove l'argomento è quello che ci propongono da anni i Tankard, ma qui non si sfiorano assolutamente sonorità thrash, è comunque un brano divertente dove viene da pensare a dei Gamma Ray ed Edguy un po' brilli (e sotto gli influssi di Tom Angelripper) che jammano ad uno stand dell'Oktober Fest. Segue "No Time To Surrender" che ha un buon tiro, non è assolutamente banale (a parte i controcori!) ed offre una discreta prova vocale di Javi "Patxa". L'accoppiata seguente, "Carpathian Tales: Countess Bathory" e "Carpathian Tales: Vlad The Impaler", è invece piuttosto deludente, noiosa la prima parte, più cattiva ma inconcludente la seconda. Seguono quindi altri due brani che non migliorano di molto le cose, con la power ballad "Dark Side Of Life" che finisce con l'unire la manowariana "Master of the Wind" ad atmosfere alla Rhapsody, questi ultimi per altro citati ampiamente, sin dall'intro "Welcome To...". L'album si chiude con la divertente cover di "In The Navy" dei Village People, qui ben metallizzata, anche se il coro è sin troppo ingombrante e ostacola la prestazione di "Patxa". Rimane ancora da segnalare la presenza di "MetalMaze", un videogioco magari ingenuo ma ben realizzato (dal chitarrista Jewo) e divertente, con un metallaro a caccia di birre e biondone.
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