Copertina 9

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2010
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers

Tracklist

  1. YOSO
  2. PATH TO YOUR HEART
  3. WHERE YOU'LL STAY
  4. WALK AWAY
  5. THE NEW REVOLUTION
  6. TO SEEK THE TRUTH
  7. ONLY ONE
  8. CLOSE THE CURTAIN
  9. WON'T END TONIGHT
  10. COME THIS FAR
  11. TIME TO GET UP
  12. RETURN TO YESTERDAY

Line up

  • Bobby Kimball: vocals
  • Tony Kaye: keyboards
  • Billy Sherwood: bass, vocals
  • Johnny Bruhns: guitars
  • Scott Conner: drums

Voto medio utenti

Nove pieno e convinto per un disco perfetto. Che non diventa 10 solo perché potrà essere solamente il tempo a dirci se entrerà di diritto tra i disconi fondamentali che ognuno dovrebbe tenersi in casa o se finirà impolverato su qualche scaffale. Nel frattempo, io me lo godo senza sosta e dopo parecchi ascolti mi trovo ancora nella fase in cui ad ogni passaggio scopro qualcosa di nuovo e sorprendente.

Per chi non lo sapesse, Yoso è il monicker scelto da Bobby Kimball, Billy Sherwood e Tony Kaye per questo nuovo progetto, simbolo e fusione del passato dei 3/5 dei musicisti protagonisti di questa perla, dai trascorsi eccellenti in Toto e Yes. Il risultato di questo clamoroso incontro è un album maturo, delicato, pronto ad avvolgervi con melodie affascinanti e cariche di pathos, suonato con classe cristallina e finora candidato a disco dell’anno, secondo il mio modestissimo parere.

Per capire tutto ciò che può regalarvi Elements, l’unico modo che avete è ascoltarlo dall’inizio alla fine. Più Toto che Yes, comunque, se proprio devo indicarvi un indirizzo specifico della musica degli Yoso. Un progressive gentile, quasi sfumato, declinato ad arte ad uso e consumo della melodia, sempre assolutamente e piacevolmente anteposta a qualsiasi altra cosa. Per cercare di descriverlo al meglio, comunque, mi permetto di dilungarmi oltremodo in una piccola descrizione dell’album traccia per traccia.

YOSO: Intro alla Elio E Le Storie Tese (passatemi l’accostamento, ma ascoltare per credere...) per un pezzo che già indirizza il disco verso vette altissime. Basta un ascolto al ritornello per darmi ragione, per non parlare del solo di chitarra, particolarissimo e quasi nevrotico nel suo incedere. Kimball già in grande evidenza fin dalla prima traccia.

PATH TO YOUR HEART: Le atmosfere cambiano immediatamente già con la seconda traccia, più diretta, dove la saltellante strofa sfocia in un refrain intenso. Inizia a farsi strada in me il sospetto di trovarmi di fronte a un capolavoro.

WHERE YOU’LL STAY: Ballad curata e delicata, decisamente piacevole. Particolarmente apprezzabili le soluzioni adottate per le back vocals, che per quasi tutto il pezzo accompagnano Kimball in maniera egregia.

WALK AWAY: Praticamente un funky lento, sicuramente rappresenta una delle migliori track del disco. Ancora una volta il refrain raggiunge la perfezione melodica, accompagnato da un arrangiamento splendido. Assolo ancora una volta da dieci e lode, sia nella parte centrale che sull’entusiasmante finale.

THE NEW REVOLUTION: Una delle più aggressive, che ricorda un bel pezzone hard rock di stampo seventies, comunque ammorbidito da suoni mai eccessivi. Ottima la strofa, dove il riff di chitarra e gli inserti di tastiere si sposano perfettamente. Parte centrale con progressioni da brividi e basso in grande evidenza.

TO SEEK THE TRUTH: Base blues di scuola Gary Moore, strofa delicata che porta ad un refrain commovente. Ancora una volta la melodia viene prima di tutto: sinceramente, non si può chiedere di più.

ONLY ONE: Tornano le atmosfere funky, dominate ovviamente dal lavoro alle quattro corde, alternate alle progressioni del pre-chorus e del refrain. Un pezzo che migliora sempre più col passare dei secondi: l’ultimo minuto e mezzo, tra assolo e soluzioni vocali, lascia davvero senza fiato.

CLOSE THE CURTAIN: Altra perla progressive e melodica. Giunto a questo punto non ho davvero più parole: Sherwood domina la scena con un arrangiamento semplice ed ossessivo, maledettamente efficace. Manco a dirlo, il ritornello è di nuovo splendido.

WON’T END TONIGHT: In questo pezzo è molto evidente il richiamo ai Police (comunque presente anche in altri episodi), che però non vengono mai scimmiottati, ma anzi vengono se possibile arricchiti di suoni e colori. Spunta anche un’armonica della parte centrale. Forse un gradino sotto parecchie altre, ma comunque una canzone piacevole.

COME THIS FAR: La linea di tastiera e linea melodica ricordano parecchio le sonorità tanto care al prog italiano degli anni ’70, anche se poi il pezzo si sviluppa su tutt’altre corde. Ennesimo episodio riuscito ed ennesima prova di estrema elasticità della band: lo stile è sempre pienamente riconoscibile, ma ogni pezzo suona diverso dall’altro.

TIME TO GET UP: La più veloce di tutto il disco, dal piglio aggressivo e deciso. Ancora una volta poggiano tutti sulle spalle di Sherwood, che li guida sapientemente attraverso un pezzo forse poco vario ma che mette in risalto le qualità di tutti quanti.

RETURN TO YESTERDAY: E’ proprio un gran finale, questo. Il pezzo più lungo dell’album (oltre 7 minuti) ci regala l’ennesimo ritornello da lustrarsi le orecchie. Più semplice degli altri, più facile da ricordare, ma davvero notevole, soprattutto perché preceduto da un pre-chorus da standing ovation. La canzone inizia piano, mentre nella parte centrale ci mostra in tutto il suo splendore la vena progressiva della band, per poi finire in un crescendo corale e rilassato che ancora una volta sfrutta le potenzialità vocali del singer e dei suoi compari.

Se tutto questo ancora non vi è bastato, la confezione include anche un secondo CD live, ottimamente registrato e (manco a dirlo) ottimamente suonato, dove i nostri prodi si cimentano tra inediti e pezzi storici di Yes e Toto. Un altro disco da 9 pieno, che in più fa venire una voglia matta di vedere gli Yoso dal vivo. Non ci credete? Ecco la tracklist:
Yoso
Rosanna
Owner Of A Lonely Heart
Walk Away
Good For You
Yes Medley (Yours Is No Disgrace/Heart of the Sunrise/South Side of the Sky/Starship Trooper/I've Seen All Good People)
To Seek The Truth
Hold The Line
Cinema
Gift With A Golden Gun
White Sister
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 giu 2010 alle 11:38

Marò...

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