In giro dal 1988, non si può certo dire che i
Braindamage siano gli ultimi arrivati, con cinque album alle spalle ed un curriculum lungo così fatto di collaborazioni e di concerti di spalla a Kreator, Voivod, Pestilence ed Atrocity. Il nuovo
"The Impostor" mostra come la formazione torinese abbia ancora voglia di spaccare tutto a suon di thrash metal, fieramente ancorato al passato e che può contare su un livello tecnico decisamente alto, così come di una produzione potente ed al passo con i tempi. Il risultato è un disco senza troppi fronzoli e con un sacco di attitudine da vendere, che affonda le proprie radici nella Bay Area, pagando dazio soprattutto ai Testament di Chuck Billy ("Seven Feet Of English Soil" ne è l'emblema più palese, così come "Steerpike") e che ci allieta con un songwriting che risente degli anni di esperienza accumulata dai nostri, calibrando alla perfezione impatto e tecnica. Ottima la prestazione di tutti i componenti, anche se la voce di Andrea Signorelli renderebbe molto di più se fosse un po' più grezza e sporca. I Braindamage tributano anche i Pantera di Dimebag, con la cover di "By Demons Be Driven" resa in maniera fedele all'originale, anche se è percepibile la differenza tra i due gruppi, soprattutto a livello vocale.
In ogni caso questi "vecchietti" hanno carica e ispirazione che molti dei giovani che si affacciano ora sulla scena si possono solo sognare e confermano che se ancora esistono dopo più di 20 anni dalla loro formazione, c'è un motivo ben preciso.
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