Chiamatelo glam, chiamatelo street, chiamatelo hair…chiamatelo come vi pare, l’importante è che ci siamo capiti. L’impronta di questo album viene da lì, direttamente dagli anni ’80, avvalendosi però di un suono moderno e possente. Secondo album per
Chris Laney, che arriva a un solo anno di distanza dal debutto e che conferma alla grande la qualità delle idee del talentuoso compositore/produttore. Come nel caso del primo disco, il buon Chris ha alzato il telefono e chiamato alcune delle più preziose conoscenze acquisite in anni di esperienza: l’elenco dei nomi è imponente e sicuramente la mano di musicisti di altissimo livello si percepisce chiaramente in tutte le tracce.
Per quanto riguarda le singole canzoni, questa volta sono costretto ad alzare bandiera bianca: il promo è purtroppo parzialmente incompleto e anche aiutandomi con myspace e materiale promozionale vario non sono riuscito ad identificare con precisione tutte le track. Onde evitare di confondervi le idee sparando i titoli a caso, quindi, mi limiterò a dirvi che qui dentro troverete parecchi pezzi tosti, in grado di conquistarvi fin dal primo ascolto, ritornelli trascinanti e caciaroni, soli di chitarra di grande qualità e ottime prestazioni vocali. Insomma, tutto o quasi quello che potete chiedere ad un buon disco di hard rock.
Bravo Chris e brava Svezia, che oltre a diverse migliaia di gnocche ci regala spesso e volentieri anche gente in grado di scrivere splendidi dischi. Un acquisto consigliato, da aggiungere a quanto di buono è già uscito nel corso del 2010: anno che a questo punto si avvia a diventare, con mia grande commozione, quasi clamoroso in questo settore. Siamo a metà, se arriviamo così fino a dicembre per stilare la lista degli album dell’anno ci vorranno un paio di pagine.
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