La “seconda giovinezza” degli
Europe è stata probabilmente vissuta dalla band con maggiore consapevolezza rispetto all’effimera esplosione commerciale di “
The Final Countdown”. Dopo feste e fasti, il gruppo ha speso anni e anni nelle retrovie, fra dischi solisti o progetti collaterali, senza mai cedere alla tentazione di riciclarsi in questa o quella tendenza modaiola.
A dire il vero, il primo a stufarsi di luci e ribalte fu proprio
John Norum, incacchiatosi come una bestia per la direzione troppo commerciale imposta dal succitato “Conto Alla Rovescia”. Tanti saluti e arrivederci, con l’ingresso del grandioso
Kee Marcello. Il chitarrista scandinavo resta la vera anima oscura del quintetto svedese, sicuramente il maggior responsabile per la sterzata true hard rock degli Europe “Mark II”, inauguratasi con “Start From The Dark” e proseguita fino al recente “Last Look At Eden”. Il nuovo lavoro solista, dal titolo “
Play Yard Blues”, vede Norum esplorare i sentieri dei suoi eroi d’infanzia e di maturità, ovvero i soliti
Thin Lizzy, UFO, Whitesnake, rivitalizzati da un moderno sound che deve non poco alle possenti scudisciate dei
Black Label Society, creatura artistica del collega di strumento Zakk Wylde.
Recentemente colpito dalla scomparsa della moglie
Michelle Meldrum, titolare dell’omonima band, John “sbatte” i propri affetti famigliari dritto in copertina, ma sostanzialmente il menù non cambia ingredienti.
Un hard rock blueseggiato, umbratile, pieno di chiaroscuri, ma sempre imbevuto della giusta dose di elettricità, che viene ovviamente esaltato dalla maestria chitarristica (e, perché no, anche vocale) di John. Il padre che insegna al figlio, ed i due che, mano nella mano, si dirigono verso un incerto futuro: in bocca al lupo, ragazzi!
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