Cosa dire di questi quattro spagnoli con la fissa (volendo utilizzare un eufemismo) per lo splatter? La loro proposta musicale è alquanto dubbia sia dal punto di vista lirico che da quello puramente musicale e lungo i 30 minuti dell'album ci si accorge di quanto possa risultare noioso questo genere se suonato con freddezza e senza cognizione di causa; in "Embryonized" vengono infatti riproposti gli stilemi del grind, ormai triti e ritriti, di cui davvero non se ne sentiva il bisogno, per di più con una convinzione non certo vincente che si fa sentire eccome per la scarsità di idee e comunque per la generale piattezza. Un album che non decolla mai e che lascia l'amaro in bocca visto che comunque questi Human Mincer con gli strumenti se la cavano riuscendo a non far precipitare letteralmente il disco solo grazie alle doti del buon chitarrista e dell'onesto batterista; la voce è quello che è.... in un platter grind non ci aspetteremmo certo di trovare un cantante molto dotato, ma la speranza di aver a che fare con un singer originale o particolarmente espressivo c'è sempre, ma qui è del tutto vana. Giunti alla meta sudata del primo disco, non si può certo essere compiaciuti, visto che la totale mancanza di mordente è una carenza che non dovrebbe mai mancare in un campo che fa della passione il suo cavalla di battaglia; è comunque presto per condannarli definitivamente, quindi sarà bene attendere i loro sviluppi futuri e sperare in una grinta compositiva del tutto assente in questo platter del quartetto ispanico.
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