Copertina 6

Info

Anno di uscita:2010
Durata:35 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. WITCHKRIEG
  2. WEARER OF WOLF'S SKIN
  3. THE GOD WHO FELL FROM EARTH
  4. CONQUEROR'S RETURN
  5. THE REAVER
  6. FROM DEAD TO WORSE
  7. DEVIL RIDES OUT
  8. ONE FOOT IN THE GRAVE
  9. HELLHOUND
  10. WITCH HUNTER

Line up

  • Legion: vocals
  • Jensen: guitars
  • Rickard "Richard Corpse" Rimfält: bguitars
  • Sharlee D'Angelo: bass
  • •Martin Axe: drums

Voto medio utenti

Ebbene si, ci sono voluti ben quattro anni per rivedere i Witchery di nuovo in sella. I nostri sono attivi dal lontano 1997, ma da dieci anni a questa parte hanno mostrato una scarsa attività da studio, (dal 2001 hanno pubblicato solamente due LP). E guardando la line up attuale si capisce anche il perché: con lo scorrere del tempo il gruppo è diventato una sorta di side project di lusso, una raccolta di strumentisti che si sono fatti un nome militando in altre realtà musicali e che, finalmente, hanno deciso di riunirsi per comporre qualche pezzettino nuovo, giusto per rimanere in allenamento e per non perdere il gusto. Questo nuovo status viene ribadito anche dall’alto numero di guest stars chiamate a collaborare in metà delle canzoni presenti in “Witchkrieg”: si va da Kerry King ad Andy LaRocque, da Hank Shermann dei Merciful Fate a Jim Durkn dei Dark Angel Nomi eccellenti, che forniscono tutti un concreto valore aggiunto alle composizioni presenti su disco. Ma la novità più rilevante è l’entrata in campo nientepopodimeno che di Legion alla voce, reduce dalla sua esperienza con i Devian e oramai lontano anni luce dai suoi trascorsi total black metal risalenti alle sue esperienze con i Marduk. Viste le premesse, si potrebbe pensare che siamo di fronte ad un lavoro sicuramente suonato e prodotto benissimo, ma forse non troppo ispirato e un po’ di maniera. Ecco, se avete avuto la stessa impressione, avete indovinato…. E’ vero che finalmente l’onda lunga dello swedish death metal tutto uguale a se stesso è finita da un po’, e che il ritorno e l’elaborazione in chiave moderna di sonorità thrash stile Bay Area o teutonico porta una ventata di ossigeno alla scena più o meno estrema. che sta rischiando di collassare sotto il peso delle nuove uscite deathcore. Assolutamente vero. Ma non saranno dischi come questo, seppur discreti, a far risorgere o a ricreare un filone alternativo. Posso segnalarvi canzoni come la cattivissima “Wearer of Wolf’s Skin”, con il suo perfetto rincorrersi tra blast beats, uptempo e break down tutti di impatto, oppure l’inquietante cadenzato “The God Who Fell from Earth” (che ricorda vagamente quanto fatto dai Thorns una decina di ani fa), impreziosito da un mirabile assolo di Shermann, peccato che il resto dell’album scorre però piuttosto banalmente verso la conclusione, senza lasciare troppi ricordi di se. L’unico a risaltare veramente in cotanto panorama è ovviamente Legion, la cui caratteristica voce viene costantemente smembrata e ricostruita senza un attimo di pausa, con abbondante uso di effetti e raddoppiamenti. Alla fine, tolto lui e gli illustri ospiti, rimane ben poco per esaltarsi di fronte a questo nuovo lavoro. Consigliato ai fans di Legion, per gli altri un ascolto preventivo è d’obbligo. Fateci sapere cosa ne pensate!
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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