Doppio best of per i Running Wild i quali festeggiano il ventennale di carriera proprio in questo 2003, occasione adatta per ricordare la storia di questa grandissima band e per ripercorrerne la discografia con 26 tracce estratte da tutti e 12 i full lenght della band capitanata da Rcok n' Rolf. A partire dagli inizi satanisti (o presunti tali) del debut fino all'immagine piratesca adottata a partire da Under Jlly Roger (1987), e da allora mai più abbandonata, i Running Wild si sono col tempo consacrati come una delle maggiori formazioni heavy dell'intera Germania, ben attenti a non cedere alle tendenze modaiole dei differenti periodi storici attraversati nel corso di questi 20 anni, rimanendo anzi ben ancorati ad un proprio inconfondibile sound che ancora oggi fa loro da bandiera. E se lo smalto dei gloriosi "Port Royal", "Death Or Glory" e "Black Hand Inn" è stato in parte offuscato dalle ultime realizzazioni non proprio irresistibili, Rock N' Rolf continua comunque,con grande ammirazione da parte dei propri fans, a condurre il proprio vascello sulla giusta rotta, quella che ha permesso al nome dei Running Wild di contornarsi di un meritato alone di leggenda. Cronologicamente il primo Cd copre la prima parte della carriera della band, dal 1984 fino al 1991, da "Gates To Purgatory" fino a "Blazon Stone" quindi, con due brani per ciascun album più due bonus track, "Prowling Werewolf" e "Apocalyptic Horsemen" mai pubblicate in precedenza. La scelta delle song che compongono il primo Cd è proprio come ci si potrebbe aspettare parlando di un best of dei Running Wild: "Prisoners Of Our Time", "Under Jolly Roger", "Raise Your Fist" e "Riding The Storm" non potevano di certo mancare in un disco del genere, tra gli inni più significativi e fondamentali dei pirati dell'heavy metal. Tutte versioni originali (forse rimasterizzate, ma la scarsità di informazioni che accompagnano il Cd promozionale non dicono molto a riguardo) tranne per "Mordor" e "Branded & Exiled", le quali sono state registrate nuovamente dalla band apposta per l'occasione. Il secondo Cd invece riprende, partendo con "Whirlwind", da "Pile Of Skulls" fino ad arrivare all'ultimo "The Brotherhood", sempre mantenendo la filosofia di 2 brani per disco, tra i quali fa la sua ottima figura una "Treasure Islands", con i suoi 11 minuti e passa, e dove in generale troviamo brani dalla lunghezza più sostenuta, quali "Ballad Of William Kid" o "Tsar", rispettivamente da The Rivalry e Victory. Sostanzialmente tutto secondo le più banali previsioni riguardo un best of album per i Running Wild, i quali, a parte i due brani inediti di cui sopra, ben poche sorprese riservano con questo 20 Years in Hystory, motivo per cui il prodotto potrà, a mio avviso, interessare solo i neofiti o i più incalliti collezionisti di questa storica band.
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