A vedere la lineup che sta dietro al progetto
Insidious Disease c'è da strapparsi i capelli stile fan bimbaminkia dei Tokyo Hotel: Tony Laureano, Shane Embury (che ormai ha più progetti che capelli), Silenoz, Jardar e Marc Grewe hanno alle spalle un bel po' di esperienza e nonostante non sia uno di quelli che cede a facili entusiasmi quando di tratta dei cosiddetti "supergruppi", devo dire che un po' di curiosità per questo progetto ce l'avevo. Il comune denominatore alla base dei nove brani di
"Shadowcast" è un death metal dai risvolti moderni, ma che è ben accorto a non sputtanare lo spirito estremo che contraddistingue il genere: tralasciando ogni considerazione circa la caratura dei musicisti coinvolti (viste la lineup sarebbe piuttosto ridondante), i brani suonano compatti anche se il gruppo non gioca ad una ricerca della velocità ad ogni costo, ed anzi lascia filtrare nel tessuto sonoro sprazzi di melodia e stacchi possenti e lenti, centellinando così la propria furia devastante. Succede così che canzoni come "Nuclear Salvation", "Boundless" (a mio avviso la migliore di tutto il disco), "Conceived Through Hate" o "Facemask" si candidino come episodi megli riusciti di questo "Shadowcast", un disco tutto sommato buono sospinto soprattutto da una formazione stellare.
Insomma, un ascolto al disco di esordio degli Insidious Disease potreste anche concederlo se siete amanti del death più moderno ed in qualche misura "melodico" (ma non pensate erroneamente di avere a che fare con In Flames o cose del genere). Di certo non siamo dinnanzi ad un capolavoro che lascerà il segno in questo 2010, ma sono sempre 36 minuti passati senza troppi problemi.
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