Dopo anni e anni di dura gavetta anche i nostrani
Fallingice arrivano al tanto desiderato debutto discografico sulla lunga distanza, intitolato
Meatsuit. E' bene chiarire subito come questi tre musicisti non navighino in un'area prettamente Heavy Metal come ci si potrebbe aspettare, semmai è la melodia a svolgere un ruolo centrale nella loro musica, un elemento molto importante che caratterizzate tutte e dodici le canzoni in scaletta. Fondamentalmente i Fallingice si muovono in territori che oscillano fra il Rock melodico (a tratti di estrazione AOR), un sano gusto per il Pop meno inflazionato, e per finire pure in un certo Alternative tipicamente anni 90. Detta così sembra una scialba e inutile classificazione per etichette e generi musicali, ma nella loro musica si sommano e spesso si accavallano per concretizzarsi in canzoni che filano via lisce come l'olio, orecchiabili e piacevoli. Musicalmente parlando non hanno bisogno di mettere in evidenza chissà quale virtuosismo alla Malmsteen, anzi, credo che nemmeno sia nei loro obbiettivi primari dimostrare questo, puntano a colpire nell'insieme, distribuendo il loro impegno tra riff di chitarra energici e al tempo stesso melodici, come nel caso di To Bored To Die (il brano più robusto del lotto), oppure canzoni più rilassate e raffinate, e qui la lista si allunga, su tutte cito Another Day, Soap Bubble e in conclusione Hands In Chains. Tanto per capirci si potrebbero chiamare in causa i Nickelback, giusto per rendere l'idea un minimo più concreta, oppure è il caso che gli diate direttamente un ascolto, e di conseguenza una possibilità. Per essere l'esordio assoluto questo Meatsuit è una promozione sicura; i difetti ci sono, ed è normale, ma sono dettagli correggibili con il tempo.
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