"We Are the Legion"Compatti e quadrati si presentano all'appuntamento con il loro secondo album i felsinei
Tarchon Fist… anzi, visto il titolo dell'album: pure combattivi.
Quello dei Tarchon Fist è un Hard & Metal potente e roccioso, tuttavia in grado di lasciar trasparire un taglio personale messo ben in evidenza da un sound che, sopratutto a livello di voci e chitarre, emerge fresco ed accattivante. L'aspetto prettamente musicale è corredato di un approccio lirico che è in grado di andare al di là dei soliti stereotipi del genere, tra esplicite condanne alla guerra e puntando il dito verso le conseguenze delle tensioni tra nazioni e della ricerca del potere ("Black Gold Fever", "No More Walls" e "Victims of the Nations"), ma che non si nega ad argomenti decisamente più easy come nel caso di "Fighters", versione in inglese dell'inno ufficiale che i Tarchon Fist hanno scritto (con il titolo di "Warriors") per il team di football americano di Bologna.
L'inno dei Tarchon Fist non può invece che essere l'epica ed eroica "We Are the Legion", trascinante opener che cede poi il passo al
classic metal di "3 Days in Hell", ma pure dell'anthemica "Fighters" e di "Victims of the Nations", più potente la prima e con qualche concessione in più alla melodia la seconda.
Melodie che i nostri esaltano nella (solo) discreta ballad "Flower In The Sand", ma i Tarchon Fist riprendono ben presto a spingere sull'acceleratore e sui loro strumenti, con la maideniana "Hammer Squad" e sopratutto con "Thunderbolt", brano dal retrogusto teutonico dove incappiamo nell'ennesima ottima performance di Luigi "JJ Sange" Sangermano.
La presenza come ospiti di Rob Weir e Dean Robertson (Tygers Of Pan Tang) su "Still In Vice" arricchisce un mid-tempo compatto e dal refrain hardeggiante, seguito a ruota dalla ruggente e viscerale "Bad Situation", dalla spedita ed ammiccante "Falling Down" e quindi dalla maggiormente articolata "Earth Song". Infine, "The Game is Over" è piazzata (giustamente, visto il titolo) a chiudere l'album, con la chitarra dello special guest Tom Naumann (ex Sinner e Primal Fear) che va ad inserirsi sull'ennesimo gioiellino Hard & Heavy made by Tarchon Fist.
"Fighters" si rivela un ottimo album e assolutamente meritevole di interesse, senza poi dimenticare che oltre al cd "regolare", la My Graveyard ha aggiunto un secondo dischetto con covers, versioni alternative ed alcuni videoclips.
E se spiccano le reinterpretazioni di due classici quali "Breaking the Law" e "Princess of the Night" sono più che gradite sia le varie live tracks, tra cui quella in formato video di "Eyes of the Wolf", sia le versioni alternative di "Figli Senza Domani" (alias "Victims of the Nations"), di una "Thunderbolt" che qui si fa meno irruenta acquistando toni darkeggianti, oltre, ovviamente, a quella della già citata "Warriors".
...To Fight Another Day!!!
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