La particolarità di questo giovane terzetto tedesco,
Sons Of Sounds, è quella di essere composto da tre fratelli, i quali, dopo la partecipazione a diversi concorsi musicali e ad una discreta attività live, si sono rinchiusi in studio sotto la supervisione di David Readman (cantante dei Pink Cream 69), che ha cantato anche su alcune delle loro canzoni, per incidere un primo album autoprodotto: "Brutality of Life".
Successivamente non si sono fatti mancare un tour negli States, al ritorno dal quale si sono nuovamente ritrovati in studio con Readman per dare vita ad un nuovo lavoro, che propone sia degli inediti sia alcuni estratti dal precedente disco.
Dopo questo bel preambolo ci si aspetterebbe un commento entusiastico verso "Bound in Sound", invece alla resa dei conti, gli aspetti positivi sono davvero pochi.
La cover di "Paint It Black" (dei Rolling Stones, già ripresa, tra i tanti, da Anvil, Vicious Rumors e Rage) viene letteralmente massacrata, sopratutto a livello vocale, mentre delle due nuove canzoni, si salva dalle banalità la sola "Troublemaker", dall'inizio blueseggiante e poi più rockettara.
I due brani recuperati dall'esordio, sono invece la ruvida "Are You Ready?" e la sua titletrack, "Brutality of Life", il brano più
cattivo dell'EP, ma anche da queste parti senza chissà quali risultati.
Molto da migliorare.
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