Colpevolmente trascurati all'epoca del loro "III: Invincible Imperium Italicus", rieccoci alle prese con gli
Anguish Force, ancora su My Graveyard Productions, intenzionati a rispolverare i propri primissimi passi.
Infatti, con l'attuale formazione, vanno a riscoprire quelle canzoni che avevano costituito il vecchio repertorio, in larga parte addirittura antecedente alla nascita degli allora Anguish, del chitarrista e fondatore LGD.
Sebbene siano stati riregistrati, i brani mantengono intatto lo spirito eighties di un Heavy Metal che tanto guardava ai Judas Priest quando allo Speed Metal teutonico.
Non stupisce, così, trovare come bonus track uno dei primi classici dei Grave Digger, "Heavy Metal Breakdown", mentre sorprende maggiormente la scelta dell'altra cover, "Symphathy", tratta dal repertorio degli Uriah Heep, in verità non eccessivamente strapazzata dagli Anguish Force.
Il resto della tracklist mostra comunque i muscoli (d'acciaio), a partire da "Death In Hell" ed una "Born With the Chain… Death Under the Whip" in cui ritroviamo i primissimi Running Wild e Rage, fino ad una "Priest of War" che richiama, non solo nel titolo, i Judas Priest, ed alle più epiche ed ariose "Eye of Lucifer" e "Your Bloody Sword".
Brani che confermano la coerenza degli Anguish Force, e la bontà nella scelta del nuovo cantante, Johnny Thunder (già apprezzato in occasione dell'EP "Defenders United"), che se talvolta tentenna nelle note più alte o nei passaggi più avventurosi, se la cava alla grande quando c'è da ringhiare ed aggredire il microfono.
Ingenuo (e non poco...) e retrò come ci si aspetta debba essere un tale
tuffo nel passato, il presente degli Anguish Force è invece ben rappresentato da quel "Created 4 Self-Destruction" uscito praticamente a ruota di "RRR 1988-1997".
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