Si perdono nel tempo i tempi in cui Ihsahn trovava il suo unico sfogo artistico nell'imponente cattedrale sonora degli Emperor, e per fortuna (per alcuni ancora purtroppo) questo musicista ha avuto la possibilità di maturare e di poter evolvere il proprio attaccamento alla musica, oltre che il suo modo di esprimersi. Il progetto solista che porta il suo stesso nome giunge al terzo album, e in tutta tranquillità e serenità sigilla un colpo da maestri. After, questo il titolo, è un perfetto mix che cattura diverse sfumature, anche al di fuori del Metal, e qui ci terrei a sottolineare l'interessante lavoro svolto con il sax in brani come A Grave Inversed, in cui tutto ti aspetti, tranne di trovare quel magico suono... folle e al tempo stesso notturno. Generalmente una proposta simile viene catalogata sotto l'etichetta Avantgarde e io onestamente non mi sento di contraddire tutto ciò, però è innegabile come la musica di Ihsahn si nutra di tante altre sfaccettature, che possono andare dal Metal estremo (non sono pochi i riff di chitarra che rimandano agli ultimi Emperor) fino a raggiungere sonorità che flirtano con un certo Progressive/Post Rock, su tutte la title track, in cui l'ombra degli Opeth più intimisti si fa sentire con risultati eccellenti. Vanno ad ogni modo segnalate soprattutto le lunghe e coinvolgenti Undercurrent e On The Shores, in pratica le canzoni in cui Ihsahn riesce a dare uno sfogo completo alla sua carica creativa; quindi Metal estremo, Rock, Ambient, Avanguardia... il tutto perfettamente controllato ed equilibrato. La ricerca stilistica non si limita soltanto all'aspetto musicale, è anche quello vocale ad essere coinvolto e fa un certo effetto sentire Ihsahn alle prese con le linee melodiche pulite, tra l'altro ottimamente interpretate. In conclusione After va segnalato come una delle uscite discografiche più interessanti del 2010, soprattutto perchè si pone come il manifesto evolutivo di un artista sempre più completo e originale.