A due anni di distanza dall'ultimo e buono "Prevail", i canadesi Kataklysm tornano a far parlare di sè con questo nuovo "Heaven's Venom": Maurizio Iacono può godere di una band ben rodata dopo tanti tour ed album in studio, pertanto logico che il singer italocanadese decida di giocare sul sicuro proponendoci un disco assolutamente in linea con i suoi predecessori. Ci attendono quindi 47 minuti filati di death metal marziale e quandrato, senza scordare però una certa inflessione melodica che permea ogni nota dei brani, anche quando i tempi si fanno serrati. Come sempre i Kataklysm mostrano ancora una volta la loro predilezione per i tempi medi e cadenzati, monolitici e quadrati che fanno sì scapocciare allegramente, ma che a lungo andare hanno la controindicazione di appiattire il disco rendendolo a trtti monotono. Nessuno stravolgimento a livello stilistico abbiamo detto, ma in "Heaven's Venom" la band lascia trapelare qualche incertezza ed incrinatura per quel che concerne il songwriting, non propriamente ispirato: a discapito di canzoni godibili anche se non memorabili come "Numb And Intoxicated", "Blind Saviour" o "Determined (Vows of vengeance)", i Kataklysm appaiono appannati e privi di verve, non riuscendo mai a far sobbalzare dalla sedia sciorinando una sequela di canzoni poco coinvolgenti e fiacche che scivolano via in maniera anonima. Non basta nemmeno il growl del solito Iacono, certamente possente, a dare grinta ad un album che è innocuo come una tigre a cui siano stati tagliati gli artigli.
Insomma, il giudizio che possiamo dare di questo "Heaven's Venom" non è certo dei più lusinghieri: il precedente "Prevail" era perlomeno godibile, ma questo nuovo parto in casa Kataklysm suona poco ispirato e paga ulteriormente i difetti da sempre intrinsechi nella musica del gruppo. Speriamo che con il prossimo lavoro in studio la band si risollevi da questo scivolone...