Dieci lunghissimi anni, tanti ne sono passati da quando gli Svizzeri
Cataract fecero il loro debutto nel mondo della musica, con quel Golem che tanto odorava di Hardcore. Adesso è il turno di
Killing The Eternal e molte cose sono cambiate, dall'attitudine all'immagine, e quel coltello in copertina, così minaccioso e crudo parla chiaro: i Cataract sono tornati per essere ancora più cattivi e pesanti, e giusto per la cronaca ci sono riusciti. Il loro baricentro musicale si è nel tempo spostato su sonorità che inglobano in buona misura Thrash Metal, un certo Death Metal e ovviamente tutta la porzione tipicamente "...core" che si portano dietro sin dall'esordio. Tutta questa varietà di elementi viene mixata e dosata a dovere, tanto da esplodere in tutta la loro genuina cattiveria sia negli episodi più tirati e veloci sia in quelli dove la band decide di rallentare e di adagiarsi su dei mid tempos schiaccianti. Killing The Eternal è composto da canzoni asciutte e scarne, dove in concreto si bada più alla sostanza che a degli inutili orpelli, e quindi ben vengano Lost Souls, Reap The Outcasts oppure la title track, tracce che hanno nel loro DNA tutta quella cattiveria e quell'attitudine che dal vivo saprà materializzarsi in maniera ancora più imponente. Per quanto possa contare in questi casi anche il lavoro dietro il mixer in sede di registrazione è stato eseguito alla grande; si è tentato di mantenere un approccio il più crudo possibile, direi live, senza per questo relegare in secondo la qualità del suono, ad ogni modo devastante e penetrante. Chi segue da sempre l'evoluzione dei Cataract non potrà dirsi deluso da questo ennesimo pugno in faccia.
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