Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:43 min.
Etichetta:Metal Blade Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NEVER
  2. LOST SOULS
  3. REAP THE OUTCASTS
  4. KILLING THE ETERNAL
  5. FAILED
  6. URBAN WASTE
  7. MAKIND'S BURDEN
  8. HOLLOW STEPS
  9. DRAIN, MURDER AND LOSS
  10. THE FAITH YOU HAVE MISURED
  11. BLACK ASH
  12. SPAWNED BY ILLUSIONS
  13. ALLEGORY TO A DYING WORLD

Line up

  • Federico Carminitana: vocals
  • Greg Mäder: guitar
  • Tom Kuzmic: guitar
  • Nico Schläpfer: bass
  • Ricky Dürst: drums

Voto medio utenti

Dieci lunghissimi anni, tanti ne sono passati da quando gli Svizzeri Cataract fecero il loro debutto nel mondo della musica, con quel Golem che tanto odorava di Hardcore. Adesso è il turno di Killing The Eternal e molte cose sono cambiate, dall'attitudine all'immagine, e quel coltello in copertina, così minaccioso e crudo parla chiaro: i Cataract sono tornati per essere ancora più cattivi e pesanti, e giusto per la cronaca ci sono riusciti. Il loro baricentro musicale si è nel tempo spostato su sonorità che inglobano in buona misura Thrash Metal, un certo Death Metal e ovviamente tutta la porzione tipicamente "...core" che si portano dietro sin dall'esordio. Tutta questa varietà di elementi viene mixata e dosata a dovere, tanto da esplodere in tutta la loro genuina cattiveria sia negli episodi più tirati e veloci sia in quelli dove la band decide di rallentare e di adagiarsi su dei mid tempos schiaccianti. Killing The Eternal è composto da canzoni asciutte e scarne, dove in concreto si bada più alla sostanza che a degli inutili orpelli, e quindi ben vengano Lost Souls, Reap The Outcasts oppure la title track, tracce che hanno nel loro DNA tutta quella cattiveria e quell'attitudine che dal vivo saprà materializzarsi in maniera ancora più imponente. Per quanto possa contare in questi casi anche il lavoro dietro il mixer in sede di registrazione è stato eseguito alla grande; si è tentato di mantenere un approccio il più crudo possibile, direi live, senza per questo relegare in secondo la qualità del suono, ad ogni modo devastante e penetrante. Chi segue da sempre l'evoluzione dei Cataract non potrà dirsi deluso da questo ennesimo pugno in faccia.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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