Con
"Triumvirate" gli americani
Black Anvil tagliano il traguardo del secondo disco, e lo fanno nel migliore dei modi possibili: questo disco infatti si segnala per una miscela letalissima di thrash e black metal con qualche spruzzo death, in grado di passare da accelerazioni subitanee e poco dopo a stacchi lenti e sulfurei capaci di donare un'aura malevola e malsana a tutto il cd. Impossibile non scorgere nel sound dei Black Anvil echi di
Darkthrone e
Mayhem (una su tutte "The Evil Of All Roots") anche se la band non si lascia mai andare a esplosioni in stile raw, ma è sempre attenta a giocare con i tempi in maniera tale da non annoiare mai e da donare varietà alle canzoni. "Dead And Left" è un altro dei must di "Triumvirate" e si segnala come il pezzo più cadenzato ed oscuro di tutto il disco, capace di evocare morbose visioni (per dirla alla Celtic Frost, senz'altro altra influenza di questo combo a stelle e strisce), ennesima dimostrazione che per fare musica estrema non sempre è sufficiente suonare a mille all'ora. Tra suoni di chitarre tipicamente darkthroniani e freddi (ma intelligibili, niente di low fi!) e vocals licantropiche del singer P.D. i Black Anvil confezionano 41 minuti di musica di ottima levatura, come "Angels To Dust", "The Evil Of All Roots", "Dead And Left", "Scalping" (un incrocio malvagissimo di Darkthrone e Mayhem) o "Ultimate Reality" sono qui a dimostrare.
Catalogati i Black Anvil tra le sorprese di questo 2010, non possiamo fare altro che raccomandare "Triumvirate" agli amanti del black più morboso e oscuro. Burzum mit uns!
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