Control Denied - The Fragile Art of Existence (Reissue)

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2010
Durata:102 min.
Etichetta:Relapse

Tracklist

  1. CONSUMED
  2. BREAKING THE BROKEN
  3. EXPECT THE UNEXPECTED
  4. WHAT IF...?
  5. WHEN THE LINK BECOMES MISSING
  6. BELIEVE
  7. CUT DOWN
  8. THE FRAGILE ART OF EXISTENCE
  9. CONSUMED (1999 DEMO)
  10. WHEN THE LINK BECOMES MISSING (1999 DEMO)
  11. THE FRAGILE ART OF EXISTENCE (1999 DEMO)
  12. BREAKING THE BROKEN (1999 DEMO)
  13. BREAKING THE BROKEN (1999 DEMO) W/ CHUCK ON VOCALS
  14. BELIEVE (1997 DEMO)
  15. WHAT IF...? (1997 DEMO)
  16. CUT DOWN (1997 DEMO)
  17. TUNE OF EVIL (COMEDY DEMO)

Line up

  • Charles "Chuck" Schuldiner - Guitars
  • Tim Aymar - Vocals
  • Richard Christy - Drums
  • Steve DiGiorgio - Bass
  • Shannon Hamm - Guitars

Voto medio utenti

I più assidui tra i nostri lettori ricorderanno (spero con piacere) l'epopea sui Death che ha invaso le pagine estive di Metal.it, e che idealmente avrebbe dovuto concludersi con la recensione dell'unico disco a nome Control Denied, altra incarnazione del genio di Chuck Schuldiner. Tra deadline e scadenze urgenti, impegni vari e contingenze esterne, c'è voluta questa ristampa a cura della Relapse perchè finalmente mi decidessi a buttare giù due righe su "The Fragile Art Of Existence": il gruppo nasce nel 1996 come progetto parallelo ai Death, e con cui Schuldiner vuole proporre musica più legata al metal classico, una specie di progressive heavy/thrash che già in album come "Symbolic" e soprattutto "The Sound Of Perseverance" aveva cominciato ad emergere. Non è un caso infatti che canzoni come "Spirit Crusher" o "Bite The Pain" contenute nei demo dei Control Denied siano poi finite sull'ultimo studio album dei Death. Raccolti quindi a sè Richard Christy alla batteria, Steve Di Giorgio al basso, Shannon Hamm alla chitarra e delegando al misconosciuto Tim Aymar il compito dietro al microfono (ruolo che fu offerto prima a Warrel Dane dei Nevermore, che però rifiutò poichè impegnato con la band madre), Schuldiner mette insieme 50 minuti di musica in grado di fondere potenza, melodia, tecnica come mai nessuno prima di lui era riuscito. La voce acuta e talvolta in screaming (molto stile Halford) è quanto di più distante dallo scream a cui Chuck aveva abituato i fan dei Death, ma calza a pennello in brani come "Consumed", "Breaking The Broken", "Expect The Unexpected", "What If..?" o "Cut Down" dal sapore heavy, ma su cui il quintetto da prova delle proprie abilità strumentali, in primis Christy che è in grado di condire un semplice 4/4 con passaggi da brivido. Gli apici di "The Fragile Art Of Existence" si trovano in "When The Link Becomes Missing" (con uno stacco acustico da far accapponare la pelle da quanto è bello) e nella titletrack finale, quasi a voler richiamare la condizione in cui il povero Schuldiner si troverà di lì a poco a causa della sua malattia. Tuttavia le parole non rendono il giusto merito ad un disco di questo calibro, la cui consistenza artistica vi consigliamo di saggiare di persona ed il più presto possibile.
Il secondo disco di questa ristampa invece ripropone alcune versioni demo di alcuni brani, alcune con solo chitarra e batteria, altre con Aymar dietro al microfono ad eccezione di "Breaking The Broken" in cui è lo stesso Schuldiner a cimentarsi nel cantato. Si tratta evidentemente di versioni dei pezzi ancora in fase di lavorazione, non definitive soprattutto a livello di suoni, mentre per quel che riguarda la struttura dei pezzi si nota come questi fossero già nella testa di Chuck da diverso tempo prima della pubblicazione su disco.
Nessuna titubanza nel consigliare l'acquisto del disco in relazione ai contenuti del cd 1, visto e considerato che si tratta di un ottimo disco oltre che dell'epitaffio musicale di Chuck Schuldiner. Le considerazioni circa il cd con le bonus tracks sono tuttavia rimandate alla sensibilità dell'ascoltatore: i più curiosi le troveranno certamente interessanti, così come i "feticisti" del buon Chuck che vogliono sentire ogni nota prodotta dal suo genio. Per i feticisti al quadrato consigliamo la versione in triplo cd contenente un altro cd di demo tracks.

"Support music, not rumors"

Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Altro discone

davvero stratosferico: tecnica ed irruenza si influenzano reciprocamente regalandoci un disco epico.

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