Risorgono dal silenzio che li aveva inghiottiti undici anni fa anche i polacchi Moon, e lo fanno con un album sfizioso per chi solitamente non può fare a meno del Black Metal. Lucifer's Horns non aggiunge nulla di nuovo al Metal estremo in generale, però si fa apprezzare perchè al suo interno ha poche qualità, ma almeno sono quelle necessarie alla riuscita di un disco. E' potente, non avverte quasi nessun calo di tensione, è semplice, devoto e pure incazzato nero. Al mondo ci sono vari modi di intendere e suonare il Black Metal e quello dei Moon non è proprio quello tipicamente norvegese fatto di riff minimali e di ambientazioni fredde e glaciali, no. Nel loro caso c'è una maggiore padronanza tecnica degli strumenti, un sound corposo e massiccio, oserei dire quasi svedese nello stile, ci sono anche degli arrangiamenti di tastiera e qualche solo di chitarra, ma soprattutto non vengono disdegnate certe incursioni in territori prossimi al Death Metal, ma credo sia un fattore generazionale; la Polonia ha dato tanto al Death Metal negli ultimi anni e molti musicisti militano in svariate formazioni (anche qui nei Moon con membri dei Christ Agony su tutti, ma anche Vader quando Doc era ancora in vita), ecco quindi spiegato l'arcano. Al di la di questi dettagli questo ritorno sul mercato musicale si fa apprezzare per la sua capacità di dimostrarsi furioso e al tempo stesso ben strutturato, grazie a canzoni come Torches Begin To Burn, The Book Of Fire e Confined In Heaven, ma a dirla tutta in questi casi non è facile estrapolare brani che emergano sui restanti in scaletta. In definitiva questo nuovo album dei Moon è consigliato a chi ama il Black Metal "contaminato", ma sempre e comunque nell'ambito della Tradizione.