Cradle of Filth - Darkly, Darkly, Venus Aversa

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2010
Durata:62 min.
Etichetta:Peaceville

Tracklist

  1. THE CULT OF VENUS AVERSA
  2. ONE FOUL STEP FROM THE ABYSS
  3. THE NUN WITH THE ASTRAL HABIT
  4. CHURCH OF THE SACRED HEART
  5. THE PERSECUTION SONG
  6. DECIEVING EYES
  7. LILITH IMMACULATE
  8. THE SPAWN OF LOVE AND WAR
  9. HARLOT ON A PEDESTAL
  10. FORGIVE ME FATHER (I HAVE SINNED)
  11. BEYOND THE ELEVENTH HOUR

Line up

  • Dani Filth - Vocals
  • Paul Allender - Guitars
  • James McIlroy - Guitars
  • Dave Pybus - Bass
  • Ashley Ellyllon - Keyboards, Backing Vocals
  • Martin Škaroupka - Drums

Voto medio utenti

Seguo le gesta dei Cradle Of Filth dai loro perversi e morbosi esordi... e c'è stato un periodo che qualsiasi loro pubblicazione non riusciva a lasciarmi nemmeno un momento di perplessità, poi all'improvviso sono arrivati Nymphetamine e Thornography, prolisso e spesso vuoto il primo, completamente gratuito e inutile il secondo. Il precedente Godspeed On The Devil's Thunder è riuscito a rimettere un po' di ordine nella carriera dei vampiri inglesi, facendoli tornare a quello che meglio sanno interpretare, ossia un sound ricco di spunti gotico/sinfonici abbinati alla furia del Metal estremo, quello in odore di Black Metal melodico, ma non solo. Ormai lo sanno anche i sassi che racchiudere la musica dei Cradle Of Filth in un unico genere è riduttivo e fin troppo superficiale. Il nuovo album intitolato Darkly, Darkly, Venus Aversa ci restituisce una band completamente padrona dei propri mezzi, della propria creatività e soprattutto della sua personalità, tornata a risplendere in canzoni come The Cult Of Venus Aversa, Deceiving Eyes, Beyond The Eleventh Hour e potrei continuare più o meno con tutta la tracklist. Il gusto per gli arrangiamenti e le atmosfere horror è tornato a farsi sentire con una certa preponderanza, ma è anche vero che il tutto viene bilanciato e dosato con equilibrio grazie ad una sezione Metal particolarmente aggressiva e corposa, come non si sentiva da anni. Tutto il concept del disco gira intorno a Lilith, figura assai compatibile con l'immaginario dei Cradle Of Filth, e non è un caso se pure la copertina rispecchia un'attitudine che Dani & co. avevano un po' diluito nel tempo. Tornando a parlare di musica va sottolineata la vera artefice di questo gradito ritorno: l'ispirazione, questa sconosciuta. Le melodie sono efficaci e convincenti, il lavoro sulle tastiere e sulle "strutture sinfoniche" non è mai pacchiano o invadente e in brani come il singolo da cui è stato estratto il primo videoclip, Forgive Me Father (I Have Sinned), gli farà fare sicuramente un’ottima figura dal vivo, e non potrebbe essere altrimenti con quel suo mid tempo molto groovy e ficcante. Forse il nocciolo della questione è più semplice di quello che appare: i Cradle Of Filth hanno riscoperto le loro origini, quelle per cui sono diventati famosi e ora hanno deciso di ripresentarsi al top della forma senza doversi per forza andare ad incastrare in sperimentazioni poco riuscite, il tal senso il 95% dei brani contenuti in Thornography dovrebbero essere cancellati o disconosciuti. Ottima anche la produzione con quei suoni "pieni e rotondi". Non siamo ai livelli dei primi quattro/cinque dischi, ma almeno stavolta non è una fatica arrivare fino in fondo.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 nov 2010 alle 20:31

Per me grande album! veloce potente e per niente scontato! i primi 5 album (fino allo splendido MIDIAN) sono inarrivabili! Dopo quei capolavori, c'è subito Darkly, Darkly... Bravissimi Cradle! adesso aspetto l'album con l'orchestra. Entreranno in studio a dicembre

Inserito il 09 nov 2010 alle 11:27

il look è tutto :D

Inserito il 08 nov 2010 alle 21:37

pagliacci e inutili....ma Dani Filth si è fatto il botulino ??? nelle foto c'ha na faccia di gomma.....

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