Aria fresca in casa
Liljegren! Dopo la separazione dalla moglie di due anni fa, col ritorno al cognome originale sia per lui che per la ex Rivel Records, e dopo l'abbandono dei
Narnia nel 2009 e dei DivineFire non so quando (ma non è una perdita grave, anzi!), il buon Christian ha messo su i
Golden Resurrection che giungono al loro debut intitolato "
Glory to My King" ovviamente tramite la label di casa.
Beh, devo ammettere di aver accantonato lo scetticismo iniziale dopo pochi secondi dall'iniziale "
See My Commands", un brano molto alla
Malmsteen, basato su uno spiccato senso della melodia, accattivante ma mai banale, di un ottimo lavoro in fase di ritmica, un uso delle tastiere efficace ma non invadente, e per finire da un Christian alla voce finalmente convincente, perfettamente bilanciato tra aggressività e linee vocali di rapida presa.
L'aspetto migliore di questo "
Glory to My King" è che non c'è nemmeno un pezzo debole, il tutto è molto variegato, e si passa con estrema facilità dal brano power più tirato e canonico come "
The Final Day" e "
Golden Flames" al mid-tempos anthemico e roccioso ("
Proud to Wear the Holy Cross, una delle migliori del lotto", e "Gods Grand Hotel" con un ottimo incipit di tastiere), a quello classicamente heavy metal come "
Best for Me", finanche alla canzone in vena pomp/aor come l'entusiasta "
Never Look Back".
Notevole la performance alla chitarra di
Tommy Johansson dei
ReinXeed, vera marcia in più dei Golden Resurrection, che snocciola alla grande riffs granitici ed assoli al fulmicotone, ed è un piacere ascoltarlo nella title track "
Glory to My king", vera summa di un disco tanto inaspettato quanto piacevole che potrebbe rappresentare una vera sorpresa per tutti gli amanti delle sonorità (neo)classiche alla Malmsteen vecchio stile con quel gusto tutto svedese: da provare!!!
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