Storicamente il Sudamerica è una fucina inarrestabile di band estremissime come ad esempio
Anal Vomit,
Disgorge,
Sarcofago o
Paracoccidioidomicosisproctitissarcomucosis, quindi all'atto di scoprire che i
Mar De Grises sono cileni sono rimasto un po' esterrefatto. Giunti al terzo disco con
"Streams Inward", i cinque musicisti infatti propongono un doom/death metal dai tratti malinconici e gotici, tra violenza e delicatezza, come l'alternanze tra growl e clean vocals di Juan Escobar ben rappresentano, che in taluni frangenti possono richiamare band come Swallow The Sun o i nostrani Novembre. Pezzi molto lunghi ed articolati, dove il mood generale varia ma senza annoiare ed anzi esaltando le capacità compistive dei Mar De Grises, abili nel bilanciare le varie anime della propria musica. Ottimo il lavoro di cesello delle tastiere, mai troppo in primo piano ma in grado di donare quelle sfumature che spesso fanno la differenza in dischi di questo tipo. "Starmaker", "Shining Human Skin", "The Bell And The Solar Gust", "Sensing The New Orbit" (durante la quale ci si aspetta di sentire da un momento all'altro la voce di Carmelo Orlando fare capolino) o la contaminata "Catatonic North" sono tra gli episodi meglio riusciti di "Stream Inwards", il cui minimo comun denominatore è una tensione emotiva spezzata dal growl sofferente e disperato di Escobar, immalinconito dalle parti di voce pulita. Rabbia e dolore convivono e traggono forza l'uno dall'altro e trovando una sinergia che farà scoppiare di emozioni il vostro cuore.
Graditissima sopresa i Mar De Grises, che a questo punto noi di Metal.it consigliamo vivamente ai nostri lettori più affini a questa proposta musicale. Vi assicuriamo che non ve ne pentirete affatto!!
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