Ci possono essere tanti motivi dietro la decisione dei
Manowar di riregistrare il loro primo album, il seminale "Battle Hymns", ma al di là di ogni giudizio sulla reale necessità ed opportunità, quello che non convince del tutto è l'effetto finale, perchè per quanto la nuova registrazione garantisca una resa sonora decisamente superiore a quella della versione originale, non ne eguaglia il feeling e tanto meno la potenza grezza e
primordiale che la caratterizzava, sopratutto nelle parti di chitarra dove il pur bravo Karl Logan non regge il confronto con Ross The Boss, unico assente in formazione, alla luce del ritorno tra i ranghi di Donnie Hamzick.
Anzi, per essere precisi, all'appello mancherebbe anche Orson Welles, ed al suo posto troviamo Cristopher Lee, ormai assiduo frequentatore delle
lande metalliche.
Direi la stessa cosa se gli Iron Maiden facessero un'operazione simile con "The Number of the Beast" o "Piece of Mind", giusto per farli risplendere di nuova luce grazie ad una produzione ed un sound più attuale e con la formazione a tre chitarre, andando ad aggiungere al tutto un paio di live tracks d'annata, un bel booklet ed un cover artwork placcato oro.
Come temevo: curato e ben realizzato ma senza la magia dei tempi andati... più che altro superfluo.
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