I dischi pubblicati dopo la morte di qualcuno portano sempre con sé una scia di sterili polemiche. È ovvio, ma questo avviene in qualsiasi forma d’arte, che sia possibile ottenere guadagni sull’emotività dei fan. È altrettanto ovvio però che, quando l’uscita di un disco è programmata da tempo, farla saltare per non rischiare critiche è abbastanza stupido.
Insomma, se ci ficchiamo in discorsi di questo tipo non ne veniamo più a capo. Parliamo di musica.
In questo caso, si tratta di musica con la M maiuscola. I
Gotthard hanno realizzato alcune tra le migliori ballad di sempre, questo è un dato inconfutabile. Raccoglierle tutte in un best of è un’idea non troppo originale ma molto interessante per chi ha sempre amato il lato romantico della band. Già nel 2002 era uscita una prima antologia di ballad e, a otto anni di distanza, ecco arrivare il secondo capitolo. Avendoli sentiti e macinati entrambi, devo ammettere che questa ultima uscita supera grandemente la prima per efficacia. Sarà che col tempo la maturità compositiva raggiunta dai Gotthard è ovviamente cresciuta, sarà che i pezzi inseriti in questo album incontrano maggiormente i miei gusti personali, sarà che è Natale e siamo tutti più buoni e teneroni, ma secondo me tra i due dischi c’è un piccolo abisso.
Inutile dare un voto o descrivervi i pezzi.
Heaven raccoglie 17 perle melodiche e cullanti, una più bella dell’altra, la maggior parte in versioni già note, altre b-side più o meno inedite, versioni acustiche o per pianoforte. Su tutto, ovviamente, domina incontrastata la magica voce di
Steve Lee. Ho già avuto modo di esprimermi su quello che a mio parere ha rappresentato per l’hard rock una simile vocalità. Mi limiterò ad aggiungere che Steve mi mancherà parecchio, come credo a molti di voi.
Un disco intimo, emozionante, perfetto per scaldare le festività. Da ascoltare in solitudine e meditazione oppure in compagnia delle persone che più hanno significato nella nostra vita. Io l’ho comprato, fin dal primo ascolto sono stato contento dei soldi spesi e credo sarà un album che bene o male mi ritroverò molto spesso tra le mani. Se siete in ritardo con i regali di Natale, questa può essere un’ottima soluzione, gradita anche a chi ha gusti musicali lontani dai “nostri”.
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