Continua la parabola artistica dei
Vanz con il patrocinio della competente Elevator Records.
La band grossetana, con questo Ep intitolato “Self reconstruction”, collegato a filo doppio con la precedente analoga pubblicazione (“Self destruction”), procede spedita nel suo intento di conquistare gli estimatori del pop-punk condito da inquietudini (post) grunge, confermando le qualità già ravvisate in passato e pure, però, quella sensazione di
programmazione commerciale e quella
deliberata ambientazione fortemente adolescenziale che per il sottoscritto rappresentano un ostacolo alla libera circolazione delle emozioni.
In realtà, forse, a ben vedere, la crescita naturale dell’esperienza, ha oggi condotto il gruppo ad acquisire un pizzico di maggiore maturità emotiva, ma sinceramente nemmeno stavolta riesco a entusiasmarmi concretamente con i sei pezzi del dischetto, tutti piuttosto piacevoli invero, eppure dagli effetti sensoriali troppo evanescenti per segnare nel profondo, anche dopo svariate sessioni d’ascolto.
“Mr. Moustache” è probabilmente il brano più intrigante del programma, malinconico e incisivo, mentre “Unable to resist” paga dazio evidente, seppur con una
certa classe, a Nirvana e Green Day, la title-track ostenta spensieratezza e ariosità, “Hopeless” è una specie di vivace e melodicamente
attualizzata ballata punk n’ roll, “Over those” scurisce nuovamente un po’ i toni e piace per un tocco leggero di Placebo e “Everyday” chiude la raccolta con le fattezze di un’affabulante
rock song che potrebbe piacere sia ai fans di Billie Joe Armstrong & C. e sia ai seguaci di certe forme di cantautorato
moderno e
alternativo (non so se possa essere un’indicazione utile al lettore, ma a me vengono in mente talune atmosfere all’Alanis Morissette!).
Una proposta interessante, dunque, che suona alle mie orecchie solo un po’ troppo
epidermica e
calcolata, e che tuttavia mi consentirà di essere il primo a gioire dell’eventuale successo su vasta scala (i presupposti ci sono tutti) dei Vanz … il
mainstream è purtroppo gremito di roba ben peggiore e molesta. In bocca al lupo ragazzi!
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